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Pescara, 16/05/2025
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Data: 14/10/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Taxi negli aeroporti: esplode il caso Abruzzo. L’UriTaxi nazionale mette nel mirino il decreto Chiodi

Riprende slancio la vertenza dei tassisti pescaresi e l’aeroporto d’Abruzzo diventa un caso nazionale. In una riunione tenutasi a Roma venerdì si sono incontrati tutti i presidenti regionali UriTaxi, l’associazione di categoria delle auto bianche, per affrontare il nodo del decreto 58 del presidente della Regione Abruzzo, provvedimento che sta tenendo in allerta tutte le altre Regioni. La regolamentazione in chiave liberista dell’accesso di taxi negli scali aerei, con quote riservate a tutte le province, oltre ad aver scatenato a Pescara una guerra apparentemente inarrestabile fra conducenti pescaresi e chietini, rischia di essere un precedente che UriTaxi giudica pericoloso. Forse il primo passo verso la competizione aperta anche dentro le città.
All’incontro di Roma c’erano anche il presidente nazionale Loreno Bittarelli e l’avvocato Leopoldo Facciotti. È emersa, a giudizio dei partecipanti, la forte allerta di tutte le Regioni in quanto se il decreto firmato dal presidente Chiodi non venisse sospeso porterebbe tutti i capoluoghi di provincia dentro gli aereoporti italiani, in una deregulation che, al di là dei benefici per l’utenza, rischia di essere pericolosa, come dimostra l’esplosiva situazione dell’aeroporto d’Abruzzo. «È per questo - conclude una nota di UrtiTaxi Abruzzo - che nella prossima settimana ci sarà un incontro con Chiodi per trovare un rimedio al decreto 58 che attualmente a nostro parere non è attuabile, in quanto i Comuni interessati non hanno raggiunto accordi tra di loro. Anzi, il vice sindaco Berardino Fiorilli ha ribadito che il Comune di Pescara non accetterà compromessi con la città di Chieti per l’aeroporto».

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