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Data: 14/10/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Testa, primarie Pd e Di Mattia, i giorni della verità

Settimana ricca di appuntamenti per la politica pescarese, chiamata a sciogliere molti nodi, negli enti e nei partiti. Alla Provincia si torna in aula per il voto sul bilancio 2013, dopo il time-out imposto dal presidente Guerino Testa per trovare una mediazione con le opposizioni, divenute maggioranza alla prova dei numeri. Di fatto il centrodestra si ripresenta nella sala dei marmi indebolito dalle defezione registrate soprattutto tra i banchi del Centro democratico e dell’Udc, anche se Testa tiene duro e fa sapere che, comunque, alle dimissioni non ci pensa proprio.
Il Pd stringe intanto i tempi in vista del congresso provinciale, che vede quattro candidati in corsa per la guida della segreteria: Gaetano Cuzzi, renziano doc e organizzatore della federazione del partito; Luigi Di Marco, segretario dei Giovani democratici, anche lui renziano; Francesca Ciafardini, in rappresentanza delle donne democratiche, e il consigliere comunale Gianluca Fusilli, candidato al parlamento a febbraio scorso, che sarà presentato oggi dal suo comitato.
Poi c’è il giallo di Montesilvano, dove continua a tenere banco la presunta sparizione del sindaco Di Mattia da palazzo di città. In realtà il primo cittadino si è già fatto vivo facendo sapere di essersi allontanato per un po’ dai suoi impegni di amministratore ma solo per motivi di studio e di lavoro. Il Pdl non ci sta e, per voce del capogruppo Manola Musa, offre una lettura piuttosto articolata su ciò che sta accadendo in Comune, anche attorno all’allontanamento volontario del sindaco: «Il vero problema che investe da decenni la nostra città è celato dietro la politica delle poltrone e oggi ne ho avuto ulteriore prova. Dietro gli stessi registi occulti che hanno manipolato la precedente amministrazione, il dissenso della federazione formata da Udc e Montesilvano in Comune, ripropone l’indignazione di una politica malata. Sei consiglieri che hanno condiviso gli indirizzi di questa giunta prendo atto oggi della disfatta di questa amministrazione minacciando di abbandonare la nave».
In realtà la Musa dice solo le cose che secondo i fedelissimi di Di Mattia lo stesso sindaco pensa da tempo: prigioniero a tal punto dei partiti dal cercare ossigeno altrove. Forse, prima della decisione finale di gettare la spugna.

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