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Pescara, 15/12/2025
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Data: 14/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente alla ricerca di giovani progettisti per i lavori dell’ente. Il sindaco: «I nostri dipendenti non arrivano a fare tutto servono forze fresche da reperire attraverso un albo»

L’AQUILA Un albo di progettisti, rivolto ai giovani tecnici aquilani, disposti a lavorare per il Comune nell’ambito dei lavori pubblici. Forze fresche, che hanno voglia di fare pratica in un ente pubblico e di dare il loro contributo alla ricostruzione. Una proposta, quella lanciata dal sindaco Massimo Cialente, che sta già facendo discutere, tra favorevoli e contrari. Il sindaco vuole portarla avanti, tanto che ha già richiesto un parere all’avvocatura comunale, temendo possibili ricorsi da parte degli ordini professionali. Ma la strada sarebbe percorribile anche legalmente. A breve, quindi, potrebbe essere bandito un avviso pubblico, destinato a chi vuole entrare in questo albo di progettisti, «secondo il nostro regolamento, e cioè guadagnando il 2% dell’importo dei lavori», precisa Cialente, «al quale aggiungeremmo le spese, pari al 30%». Ma com’è nata quest’idea? «La legge», spiega il sindaco, «prevede che le progettazioni di lavori pubblici comunali, a meno di casi particolari, vengano predisposte, almeno nelle fasi preliminari o definitive, nell’interno degli uffici, da parte di tecnici dipendenti. Lo spirito è quello di abbattere i costi della realizzazione dell’opera. Il nostro regolamento prevede che il dipendente che assicura il progetto prende il 2% dell’importo dei lavori. È un meccanismo che funziona. Ma nel nostro caso», sottolinea il sindaco, «la mole di interventi da fare è tale che sto riscontrando troppi ritardi. I dipendenti non arrivano a far tutto, poiché le progettazioni sono chiaramente un di più, che si aggiunge alla normale attività tecnico-amministrativa. Mi direte: perché non affidi la progettazione fuori? Fai un bando e via. Certo, a volte, per progetti particolarmente complessi, lo facciamo, ma il timore che ho è che se dovessi ricorrere troppo spesso a tale formula, nettamente più costosa, tra qualche anno (quando la fase emergenziale si è magari risolta) potrebbe arrivare la Corte dei Conti e accusarmi di danno erariale». Insomma, c’è l’urgenza di realizzare le opere in tempi brevi, ma bisogna anche evitare guai, secondo Cialente, con la giustizia contabile. «Abbiamo quindi pensato», dice il sindaco, «di lanciare un avviso pubblico, rivolto a giovani tecnici: ingegneri, architetti, geometri. Qualcuno obietta che non risponderà nessuno, essendo la cifra prevista troppo bassa. Io non credo. A parte che per un giovane lavorare per un ente pubblico fa punteggio, ma poi mi dicono, cosa certamente falsa, che in numerosi studi di ingegneria e architettura, o imprese, vi sarebbero dei giovani tecnici pagati in modo miserrimo, tra i 400 e gli 800 euro al mese. Francamente non lo credo e anzi mi aspetto smentite dai presidenti degli ordini professionali. Credo comunque che giovani tecnici, vogliosi di lavorare, ci siano, e soprattutto che, avendo l’ambizione di avviarsi nella carriera, saprebbero lavorare al meglio assicurandoci tempi brevissimi. D’altra parte, quando cominciai io, ricordo che facevamo le guardie mediche veramente a quattro soldi. I giovani che hanno voglia di lavorare», conclude il sindaco, «non si fanno scappare le occasioni per far conoscere il loro valore».

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