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Pescara, 16/12/2025
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Data: 18/10/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ecco tutti i tagli ai ministeri. Aumento accise, il governo frena. La Cig in deroga rifinanziata per 330 milioni nel 2013

ROMA Sarà un ultimo scorcio di anno all’insegna della più rigorosa austerity per molti ministeri. Nei due mesi e mezzo che mancano alla fine del 2013 dovranno risparmiare circa un miliardo di euro. La quota decisamente più grossa (ben 700 milioni) il titolare dell’economia, Fabrizio Saccomanni, l’ha accollata con la ”manovrina“ al suo ministero. Intanto proprio a via Venti Settembre va avanti senza sosta il lavoro di limatura del testo definitivo della legge di stabilità (che invece, come è noto, riguarda il triennio 2014-2016), varata nelle sue linee guida dal Consiglio dei ministri poco prima della mezzanotte del 15 ottobre, in modo da rispettare il calendario imposto da Bruxelles. E così - in mancanza di un articolato finale - continuano anche le indiscrezioni. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda le clausole di salvaguardia a difesa del raggiungimento degli obiettivi: il testo definitivo - fanno filtrare dal Tesoro - conterrà una norma di garanzia di carattere generale, ma non ci saranno indicazioni di tagliole specifiche. Insomma, non si farà cenno a nessun aumento automatico delle accise su benzina e sigarette o riduzioni delle detrazioni Irpef nel caso non si riuscissero a centrare i risparmi di spesa previsti in altro modo (spending review e tax expenditures).
Nel frattempo altre novità sono in arrivo con il collegato alla legge di stabilità che il governo varerà il prossimo Consiglio dei ministri. Ci sarà, con 330 milioni, l’ormai indifferibile rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per poter coprire questo ultimo periodo del 2013. E ci sanno anche 35 milioni per la social card e 25 per l’Expo di Milano. Ma purtroppo arriveranno anche inasprimenti di tasse. Che colpiranno in particolare i contribuenti della Capitale e, tanto per cambiare, chi investe i suoi risparmi nell’acquisto di un’abitazione. Il collegato prevede infatti che «per fronteggiare la situazione di squilibrio finanziario del Comune», a Roma l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef, attualmente fissata a 0,9%, potrà aumentare di ulteriori 0,3 punti percentuali. Un’altra norma fissa un minimo per l’imposta di registro nelle compravendite immobiliari: resta proporzionale, ma si parte da mille euro.
LA DIETA MINISTERIALE

Per riportare il deficit sotto la soglia del 3% imposta da Bruxelles, come è noto, la settimana scorsa il governo ha varato la cosiddetta manovrina da 1,6 miliardi, di cui uno da tagli ai ministeri e il resto da dismissioni immobiliari affidati alla Cassa depositi e prestiti. Con il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale si scopre il dettaglio dei tagli. Il più colpito è il Tesoro. Su un totale di 980 milioni, Via Venti Settembre subisce infatti una riduzione delle risorse di quasi 705 milioni di euro (cifra che, proprio perché attribuita al ministero dell'Economia, potrà comprendere le voci più varie). Notevole anche il taglio alla Difesa (-130 milioni). Per altri ministeri la dieta dimagrante sarà dura ma meno drastica: le Infrastrutture dovranno risparmiare 50,7 milioni, l’Interno 32,4, lo Sviluppo 23, gli Esteri 17,2 e la Giustizia 10,5 milioni. Tagli quasi simbolici, infine, per il ministero della Salute (-2,3 milioni), quello delle Politiche agricole (2,5), l’Ambiente (3,3) e il Lavoro che dovrà risparmiare nei prossimi due mesi 3,4 milioni

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