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Pescara, 16/12/2025
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Data: 19/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Fondi Ue, la ricetta dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil alla giunta: «Priorità al lavoro e un’autorità unica di gestione non più assessorile» (Guarda il servizio trasmesso sul Tgr Abruzzo)

PESCARA «In questo momento la priorità deve essere il lavoro. Siamo convinti che affrontando la crisi occupazionale e creando occupazione l'Abruzzo possa tornare a crescere. E' fondamentale che la nuova programmazione vada in questa direzione». È il lavoro al centro della “ricetta” che Cgil, Cisl e Uil regionali propongono in vista della nuova Programmazione dei fondi europei 2014-2020. I sindacati intendono così definire un'agenda di lavoro e richiamare alla Politica, «affinché si assuma le proprie responsabilità». Le organizzazioni contano di integrare il testo con le esigenze del mondo imprenditoriale. Le risorse a disposizioni delle cosiddette “regioni in transizione”, fra le quali c'è l'Abruzzo, ammontano a 1,1 miliardi di euro; a questi si aggiungerà il cofinanziamento nazionale. In ogni caso è presto per capire quante risorse saranno. Per i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo, «è importante un ridisegno della regione nel nuovo contesto europeo ed internazionale attraverso scelte decise, capaci di orientare la programmazione unitaria degli interventi e di ricomprendere i finanziamenti nazionali. La nuova programmazione dei fondi strutturali», sottolineano i segretari, «rappresenta, per l'Abruzzo, un'importante opportunità per vincere la sfida della competitività e creare occupazione». Tra le proposte vi è la creazione di «un'autorità unica di gestione, superando quella “assessorile”, che ha generato notevole frammentazione, e individuando soggetti attuatori che facciano vivere anche sul territorio la programmazione». A questo dovrebbe aggiungersi il concetto di "fare sistema", sapendo collegare le imprese, le università e anche i Comuni. Ma l'attenzione dei sindacati si concentra anche sui fondi Fsc (Fondo di sviluppo e coesione), ex Fas: «L'idea è di utilizzali per le grandi opere mentre i fondi europei per quelle minori, risolvendo, in questo modo, il problema del disimpegno». Altre proposte riguardano la possibilità di far convivere l'industria manifatturiera con quella dell'ambiente, del turismo e della natura, la necessità di affrontare «in una logica di politica industriale le “crisi complesse” e i Piani di rilancio d'area» ed una ricostruzione intelligente dell'Aquila. E sul fronte della macroregione Adriatica i sindacati auspicano un confronto pubblico.

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