L’AQUILA Stornare i fondi dell’Emilia in favore dell’Aquila. Il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis rilancia l’ipotesi di chiedere al governo un’anticipazione di stanziamenti già previsti per l’altro terremoto, «ma che ancora non possono essere spesi per motivi burocratici mentre noi qui siamo in attesa dei soldi coi progetti pronti». Il giorno dopo la riunione nella quale sono riemerse vecchie ruggini con il sindaco Massimo Cialente, l’esponente centrista riserva una sola battuta alle punzecchiature ricevute. «La mia una comparsata? Meglio comparsa che guitto. Detto questo, la mia sensazione è che forse l’incontro sull’emergenza fondi è stato organizzato male. La sensazione generale è quasi di stanchezza nel dover affrontare periodicamente questi temi in maniera così pesante. Anche dalla partecipazione degli invitati e dagli interventi non sono venute grandi indicazioni tranne quelle sulla class action e sul problema Europa. Spunti positivi, ma si tratta di percorsi che hanno tempi lunghi. Qui, invece, si tratta di un’urgenza. Se questa situazione non cambia nel giro di 15-20 giorni saranno guai. Non condivido la volontà di Cialente di affrontare questi temi in maniera univoca e solitaria», argomenta De Matteis, «con la presunzione di risolverli quando poi, in realtà, accade il contrario. Abbiamo 900 milioni di lavori pronti a partire, a fronte di una disponibilità finanziaria pari a zero. Lo Stato ha anche un po’ scocciato. Prima ci chiedono di velocizzare i tempi e di preparare i progetti, da ultimo il ministro Trigilia. Mettono in piedi gli uffici della ricostruzione, siamo nelle condizioni di far partire i lavori e lo Stato non rispetta gli accordi siglati. Noi siamo uno dei seri problemi del Paese». «Detto questo», prosegue De Matteis, «è anche vero che noi stiamo affrontando una battaglia con la sensazione sempre più evidente di isolamento in un contesto che invece dovrebbe vederci coinvolti tutti. Abbiamo dato al sindaco la disponibilità a dare una mano attraverso una commissione, una task force con i candidati sindaci, col massimo della partecipazione e della responsabilità da parte delle forze politiche rappresentate. Ma Cialente sostiene che la ricostruzione sia un fatto suo e del suo partito. Sorte, poi, di nuovo le difficoltà si è organizzata una riunione in maniera grossolana dimenticando Provincia e Regione. Difficile, poi, chiedere aiuto se li si ignora. Molte persone se ne sono andate dalla riunione, tra cui le associazioni di categoria. E questo ha dato una sensazione di sconforto che avvertono gli stessi sindaci. Un certo tipo di manifestazioni hanno respiro molto breve». Ecco le proposte di De Matteis. «Ribadisco quanto condiviso dal consigliere regionale D’Amico circa la possibilità, visto che i soldi stanziati per l’Emilia non sono ancora spendibili per lungaggini burocratiche che noi ben conosciamo, di trasferire parte di quei fondi all’Aquila e al cratere. Invece di prenderci in giro con l’anticipazione del secondo triennio al primo, sapendo bene che la Finanziaria è a valere per il 2014 e che per il 2013 non c'è nulla, questo governo abbia il coraggio di spendere i soldi che ci sono. Torniamo al discorso Cassa depositi e prestiti come per l’Emilia. Non ci può essere chiesto di essere puntuali e poi impedire che la città possa sfruttare risorse finanziarie disponibili. Non si tratta di una guerra tra poveri. I fondi spostati saranno rimessi sull’Emilia quando lì saranno pronti a impiegarli. Serve la volontà politica di farlo. Cialente prenda atto che il suo modo di condurre in solitaria le battaglie porta a poco. No alle sceneggiate. Andiamo a fare delle comparsate insieme a Roma, nei palazzi che contano, non in teatrini all’aperto dove nessuno ti sta a sentire. Se Letta vuol venire qui, venga il giorno in cui ha trovato i soldi».