Gli incoeRenzi del Pd pescarese recitano il mea culpa e si schierano compatti col sindaco di Firenze. Peccato che lo facciano solo ora, con un anno di ritardo sulle primarie a candidato premier, quando si allinearono all'apparato che aveva scelto Pierluigi Bersani. Allora, gli iscritti e simpatizzanti del Partito democratico diedero il 65% dei consensi a Bersani e il 35% a Renzi e Pescara si segnalò come una delle province più conservatrici del centro-sud. Ora che il pirotecnico Matteo appare il netto favorito alle primarie per la segreteria, il Pd provinciale sale sul carro del vincitore in pectore. Tutti a fare autocritica, qualcuno sinceramente altri più furbescamente, tanto da far arrabbiare Giacomo Cuzzi, «renziano» della prima ora, il primo nel 2012 a costituire un comitato «Adesso» a Pescara. Il gotha del Pd è uscito allo scoperto e anche i bersaniani di ferro hanno ammesso l'errore di un anno fa. «In quel momento - dice il deputato Antonio Castricone -ci sembrava la scelta giusta, come oggi siamo certi che Matteo Renzi rappresenti il meglio». Autocritica pure dal capogruppo al Comune di Pescara Moreno Di Pietrantonio che parla «di una decisione meditata e convinta perché con Renzi possiamo ridare slancio alla nostra azione politica». Nella sede abruzzese del partito, in via Lungaterno, sono accorsi in tanti, tutti gli assessori Pd a Montesilvano, da Enzo Fidanza ad Adriano Chiulli a Feliciano D'Ignazio, quest'ultimo il più amareggiato per gli errori del passato: «Purtroppo - ricorda - l'ho capito solo a febbraio, ai seggi elettorali, quando molti iscritti al Pd mi hanno confessato la loro delusione per aver puntato su Bersani e hanno votato Movimento 5 stelle. Sono certo che abbiamo perso almeno il 5% e con quei voti abbiamo perso anche un'occasione storica». Nell'occasione ufficiale del sostegno alla candidatura di Renzi c'erano tre sindaci (Giorgio D'Ambrosio, Pianella; Antonello De Vico, Farindola; Concezio Galli, Popoli) e alcuni giovani consiglieri comunali di Spoltore e i loro più maturi colleghi di Montesilvano (Camillo Cretarola e Francesco Di Pasquale). Chiosa dovuta a Cuzzi che si accinge a organizzare il ritorno del rottamatore a Pescara, non prima di togliersi un sassolino: «In mezzo a noi c'è gente che ha detto di tutto a Renzi, mi chiedo con quale faccia ora lo osannano».