La nuova amministrazione di Roma era stata salutata con fiducia «ma per ora non ha dimostrato ancora la discontinuità sperata, anche se qualcosa si sta muovendo», ripetono i sindacati. «Qualche segnale positivo c’è - spiega Gianluca Donati della Cisl - a partire dallo scioglimento di “Atac patrimonio”: 10 milioni di euro di costi che non ci saranno più in bilancio». E aggiunge: «Qualcuno deve spiegarci perché la Lombardia dal fondo trasporto pubblico locale prende 1 miliardo e 700 milioni dallo Stato e il Lazio 1 miliardo e 400. E ancora perché la Regione nel 2011 dava 305 milioni di euro, nel 2012 195 milioni e oggi zero. Non sarebbe il caso di recuperarli?». Per il segretario generale della Filt Cgil, Alessandro Capitani, bisogna «improntare una sana politica industriale e ridisegnare l’intero piano di trasporto regionale alla luce degli importanti sconvolgimenti economici del territorio. Solo così è possibile reimpostare una strategia che, utilizzando le risorse disponibili, può dare una risposta alle esigenze dei cittadini». Ma sul taglio delle corse non è d’accordo: «Con la crisi che stiamo vivendo - continua - sono davvero tante le persone che lasciano a casa l’auto per utilizzare bus o metro. La domanda è aumentata del 25-30 per cento, è evidente che invece di diminuire il servizio bisogna aumentarlo. Con il momento storico purtroppo che stiamo vivendo è un’occasione da prendere al volo». E sull’aumento delle soppressioni delle corse che incide sul servizio, aggiunge: «Si è passati dal 4,4 per cento di soppressioni del 2009 al 7 per cento del 2012, con punte dell’8,2 della linea B e del 10,6 per cento della Roma Viterbo, e non dipende affatto dai nostri lavoratori, ma da fattori riconducibili alla scarsità di risorse disponibili oltre che alla malagestione».