Il sottosegretario: ci sono nuove risorse, altro che spalmature di contributi. Poi un affondo a Pezzopane e Cialente: assurdo contestare il governo Letta
L’AQUILA Scontro all’interno del Pd in riferimento all’annuncio del sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanni Legnini circa gli ulteriori seicento milioni che il governo ha stanziato per la ricostruzione della città terremotata. Due giorni fa, infatti, il Pd aquilano è insorto al punto che sono state tolte le bandiere dalle proprie sedi , iniziativa supportata anche dallo stesso sindaco Massimo Cialente, il quale ha sostenuto che quei soldi fossero «soltanto una spalmatura di fondi da oggi al 2019». Ieri, di contro, il sottosegretario è intervenuto bacchettando i suoi compagni di partito in maniera perentoria. «La corretta informazione costituisce la base essenziale di qualunque valutazione ed iniziativa politica ed istituzionale», dice l’uomo di governo, «affermare che il disegno di legge di stabilità non contiene nulla di più per l'Aquila e il cratere abruzzese o che si tratterebbe solo di spalmature non risponde al vero». «Basta leggere l'articolo 9 del provvedimento ed esaminare l'allegato E del bilancio dello Stato», ha ribadito Legnini. Legnini, entrando dei dettagli, spiega che scendendo nei particolari, le novità sono tre: 1) i 600 milioni in più rispetto agli 1,2 miliardi stanziati a luglio sul 2014 e 2015 portando così l'importo stanziato a 1,8 miliardi, una delle voci più elevate del bilancio dello Stato; 2) l'anticipazione al 2017 del risorse del 2018 e 2019; 3) la norma che consente al Cipe di autorizzare l'utilizzo delle risorse in relazione alle effettive esigenze della ricostruzione e che potrà quindi consentire la rapida impugnabilità dei fondi. «Tutti sappiamo», continua il sottosegretario, «che dette risorse andranno aumentate nel tempo e che bisogna prevedere un solido programma finanziario per far in modo che la ricostruzione non si fermi e si concluda entro i tempi che i sindaci hanno programmato con i piani di ricostruzione. Ma attaccare il governo Letta, che ha stanziato le prime risorse aggiuntive dal 2009, mi sembra del tutto fuori luogo». Occorre unire le forze ed evitare posizioni isolazioniste, come è stato da tutti auspicato nell'incontro di venerdì a Fossa con i sindaci del cratere, questo il richiamo del sottosegretario, che all'incontro ha presenziato annunciando in quella sede la risorsa aggiuntiva dei seicento milioni contenuta nella legge di stabilità. «Sì, bisogna lavorare per migliorare le disposizioni già introdotte, non contro il governo ma con il governo», aggiunge. A partire dall'incontro convocato per giovedì prossimo 31 ottobre al ministero dell'economia, e poi in sede parlamentare, subito in Senato, che la prossima settimana entrerà nel vivo dell'esame della legge di stabilità. «Per quel che mi riguarda», prosegue, «continuerò a lavorare perché venga rispettato il diritto dell'Aquila e di tutti i comuni danneggiati a ottenere ciò che a loro spetta e a sensibilizzare tutti i membri del governo, a partire dal Ministro Trigilia che ha la delega alla ricostruzione, per accrescere le risorse disponibili, con la consapevolezza che il presidente Letta sostiene con determinazione la necessità di ricostruire ciò che il terremoto ha danneggiato». In ultimo, un accenno al partito. «Quanto al Pd», conclude il sottosegretario, «metterlo sotto accusa mi sembra incomprensibile, tanto più in presenza di un Governo di grande coalizione come quello attuale, nel quale ciascuno deve fare la sua parte».