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Data: 29/10/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Il mio Abruzzo ha la schiena dritta» Ecco la ricetta di Chiodi sulla Sanità Spendere meglio aggiustando i conti

PESCARA A guardare i numeri c’è quasi da non crederci: l’Abruzzo è tra le regioni italiane con un avanzo di bilancio nella Sanità. Sì è così: niente più debiti, ma soldi in cassa. Però. Le regioni virtuose in Italia si contano sulle dita di una mano: con l’Abruzzo ci sono la Lombardia, il Veneto, l’Umbria e le vicine Marche. «Un merito - ripete Chiodi non da oggi - alla ferma volontà di bonificare non soltanto un sistema senza regole, ma anche il merito di riabilitare l’immagine dell’Abruzzo come una regione con la schiena dritta e degli abruzzesi capaci di lavorare con onestà e serieta a grandi obiettivi».
Sì presidente, i conti saranno anche in regola, ma non c’è giorno che in Abruzzo non si alzi la voce per denunciare il taglio di un servizio sanitario o la chiusura di una struttura sul territorio. Non è che per far quadrare i bilanci non ci sia più l’assistenza per i malati?

Tutto falso. Non è vero che per la Sanità spendiamo meno del 2008. Anzi, spendiamo di più. È che le nostre risorse vengono indirizzate meglio, rimodulando le spese. 154 milioni di euro sono stati investiti per la medicina del territorio. 40 milioni di euro sono serviti invece per le nuove tecnologie, per consentire ai medici bravi di poter operare con macchinari nuovi. Anche queste sono cifre, non chiacchiere.
Ma il cittadino può non capire e pensare: perché avere i soldi in cassa e chiudere gli ospedali?

Non è proprio così. Guardi che molti in Abruzzo hanno capito che la Sanità non è solo l’ospedale. C’è la rete, la medicina del territorio. Non abbiamo chiuso i piccoli ospedali perchè inutili, ma abbiamo eliminato strutture che stavano diventando «pericolose». Non si può tornare indietro. Anche la Puglia, ora anche le Marche, per non parlare del Lazio, elimineranno molti ospedali proprio per migliorare la qualità dei servizi.
Tagliare gli ospedali per curare meglio i malati. Ma non è una contraddizione?

La strada è quella giusta. Si fidi. C’è un tavolo di controllo al Ministero della Salute che giudica la qualità dei servizi sanitari forniti dalle regioni. Bene. Nel 2008 l’Abruzzo era stato bollato come inadempiente. Lo scorso anno noi siamo stati quasi promossi a pieni voti come «adempienti con impegno». Ci manca poco per essere considerati «adempienti» ed entrare così per la prima volta nella storia dell’Abruzzo trale nove regioni italiane virtuose anche sotto l’aspetto dei servizi. Come vede far tornare i conti e fornire una migliore assistenza sanitaria è possibile. Voglio fare una promessa agli abruzzesi: il prossimo anno arriveremo al massimo del punteggio.
D’accordo presidente. Sui conti ci siamo, le cifre parlano chiaro, le attestazioni della stampa specializzata italiana sono sotto gli occhi di tutti. Ma l’uomo della strada si pone una domanda: perché, se ora tutto è in regola, lei è ancora commissario alla Sanità?

La risposta è semplice anche se potrà sembrare assurda: la legge non ha previsto ancora una via di uscita dal commissariamento. Per diventare una regione «canaglia» basta dissestare i conti della Sanità, ma per far eliminare questo marchio infamante occorre che venga corretta la legge. Ma quel che conta sono i risultati...
C’è da giurarci che la sua prossima campagna elettorale sarà tutta centrata sui risultati ottenuti nel campo della Sanità....

Non solo. L’Abruzzo nei decenni passati ha sempre contato , rispetto al governo nazionale per ciò che rappresentava in termini numerici, ovvero il 2,2% della popolazione. Ora, per tutto ciò che siamo riusciti a fare, la considerazione nei nostri confronti è cresciuta. Anche parecchio.
E nei confonti della sua area politica come si pone? Più chiaramente: alle prossime elezioni sarà il candidato di Forza Italia, di Berlusconi, o di una coalizione di centrodestra abruzzese?

Non mi nascondo. Nel Pdl è in corso un confronto fra le varie anime. C’è da decidere il futuro di un’intera area sotto l’aspetto politico ma anche organizzativo. Certo ritengo una cosa inaudita che il Partito Democratico, attraverso l’applicazione retroattiva della legge Severino, voglia eliminare dalla scena politica il nostro leader Silvio Berlusconi. Ecco su questo non ho dubbi: ritengo questo punto fondamentale per la nostra vita politica italiana e abruzzese. Per quanto riguarda il Pdl spero che non si arrivi a fratture insanabili ma si riesca a trovare una sintesi perfetta e all’unità.
A proposito di retroattività. Nel 2006 quando Lou Reed venne in Abruzzo lei era sindaco di Teramo. Cosa ricorda di quel concerto?

Sicuramente la grande emozione di poter ascoltare dal vivo un mito della mia generazione. In prima fila, una posizione privilegiata, forse l’unica concessa ai sindaci, quella di avere un posto riservato alle manifestazioni organizzate dal Comune. Eppoi quell’incontro: mi colpì la sua magrezza. Un uomo così minuto capace di sprigionare una voce così potente...

Miracoli del rock.Un po’ come Gianni Chiodi: chi lo conosce bene dice che il mite e timido sindaco di Teramo non c’è più. Arrivato senza tessera in Forza Italia, in questi anni è diventato lui il leader del centrodestra in Abruzzo. L’uomo forte del Pdl, il futuro candidato alle regionali di maggio.

«Questo l’esempio per l’Italia»

ROMA Alfano telefona a Chiodi, come due vecchi amici. Il vicepremier Angelino Alfano, durante una lunga e cordiale telefonata con il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, si è infatti complimentato «per l'eccellente risultato ottenuto, nel riequilibrio dei conti nel settore sanitario, dalla Regione che rientra così tra le cinque virtuose d'Italia». Insomma, secondo Alfano «L'Abruzzo rappresenta un importante esempio da seguire anche a livello nazionale perchè, sottoposta al piano di rientro, non solo da due anni ha i conti in ordine, ma ha diminuito il debito pubblico».

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