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Data: 29/10/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Tassa sulla casa, cambio di rotta. Detrazioni contro la stangata. Bonus Irpef limitato ai redditi bassi

Accordo nel governo, modifiche subito in Parlamento. Lo sgravio aumenta ma riguarderà solo retribuzioni fino a 22 mila euro

ROMA - Tassa sulla casa e cuneo fiscale si cambia. Il governo, dopo il vertice di ieri tra il premier Letta, Alfano e il ministro dell'Economia Saccomanni, ha deciso di mutare rotta.

La prima modifica, che avverrà in Parlamento, secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, dovrebbe riguardare la nuova Tasi, la tassa sulla casa che dal prossimo anno sostituirà l'Imu: è ormai certo che benché l'aliquota della Tasi sia più bassa dell'Imu, la mancanza di detrazioni fa pesare di più la nuova tassa. Di conseguenza l'intervento che sta studiando il governo, è quello di reintrodurre le detrazioni.

Le ipotesi sul campo, secondo fonti dell'esecutivo, sono due. La prima prevede di introdurre, sul modello dell'Imu, una detrazione uguale per tutti a livello nazionale. Naturalmente l'aliquota e il gettito medio della Tasi sono più bassi dell'Imu e dunque non è possibile reintrodurre una detrazione di 200 euro che mangerebbe di fatto il gettito medio valutato, nell'ipotesi di aliquota base all'1 per mille, in 79 euro aumentabile fino a 198 euro. Si tratterebbe così di limitare la detrazione intorno ai 100 euro (costerebbe 2 miliardi): la perdita di risorse per i Comuni sarebbe temperata dalla possibilità per i sindaci di portare l'aliquota massima al 4 mille (la vecchia aliquota base dell'Imu) per avere più margini di manovrabilità dove le finanze sono in difficoltà..

La seconda ipotesi sarebbe quella di una mini detrazione di 50 euro (costo
1 miliardo) che lascerebbe ai Comuni i margini di manovrabilità per reperire risorse elevando l'aliquota fino al 2,5 per mille. In questo caso moltissimi Comuni si avvicinerebbero al tetto massimo.

In campo anche una terza ipotesi di fonte parlamentare: l'introduzione di una detrazione, legata all'Isee (la denuncia dei redditi popolare che comprende reddito, patrimonio mobiliare e immobiliare) e che potrebbe essere calibrata per favorire solo i redditi più bassi.

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