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Data: 29/10/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Decadenza di Berlusconi, verso il voto segreto

ROMA Sarà un voto palese o un voto segreto quello che deciterà la sorte di Berlusconi? La decisione verrà presa oggi dalla giunta del Regolamento del Senato. Apparentemente sembrerebbe una questione interpretativa di fatto la scelta sarà politica. Con il voto segreto - nonostante la larga maggioranza di cui gode in Senato il «partito della decadenza» - si potrebbe scatenare una caccia al franco tiratore. Scenario in cui tutto e possibile, come insegnano i precedenti. E dove tutto si gioca sul filo di un solo voto, quello della montiana Linda Lanzillotta, l’unica tra i 13 membri della giunta che finora non si è espressa per una tesi o per l’altra. Pdl e Lega da una parte, Pd, Sel e M5S dall’altra. Con l’unica defezione tra i due schieramenti dell’autonomista Karl Zeller che in più di un’occasione ha dichiarato di essere contrario a «regole contra personam».
PRESSIONI SU ZELLER
Ieri l’ufficio dei senatori autonomisti è stato bombardato di mail e telefonate per convincere Zeller a cambiare opinione. «Berlusconi deve uscire dal Senato senza trabocchetti, con una procedura limpida, se poi in futuro si vorrà cambiare la procedura del voto segreto se ne potrà discutere», aveva detto il senatore della Sudtiroler Volkspartei. Posizione dalla quale è difficile tornare indietro. Anche se le pressioni ci sono state, eccome. Con il suo «no» al voto palese, la partita si metterebbe sul 6 a 6, considerando che il presidente della giunta Pietro Grasso non voterà.
VERTICE DI SCELTA CIVICA

«Io decisiva? Non credo o meglio ognuno di noi lo è - fa un apsso indietro la Lanzillotta - voglio sentire gli altri senatori, studiare i precedenti e costruire una mia opinione, cosa che sto facendo già da giorni».
Ieri sera si è tenuto un vertice dei montiani. Decisione top secret. «Si affronterà a questione regolamentare e in base a quello che si verrà fuori prenderò la mia decisione - riprende la senatrice - ma sul merito non ho dubbi: in aula voterò per l’applicazione della legge Severino e dunque per la decadenza».
IL SEGNALE

La giunta, che inizierà alle 15, si aprirà con le relazioni dei senatori Bruno (Pdl) e Russo (Pd). Verranno elencati i precedenti, tutte le volte in cui Camera e Senato hanno votato per decidere il destino di un parlamentare, e affrontati i nodi ancora aperti dell’articolo 113, quello che disciplina le modalità del voto in aula. . La decisione della giunta avrà ripercussioni anche sugli equilibri del governo. Il Pdl ha chiesto infatti un segnale al Pd. Scegliere il voto palese verrebbe inteso come un «accanimento». I democrat sono divisi. Il capogruppo Zanda e l’ex magistrato Casson più volte hanno indicato la loro preferenza per un «voto limpido e trasparente». Cioè palese. Mentre Cuperlo e D’Alema, ad esempio, pensano che un voto segreto sulla decadenza darebbe al Cavaliere il fianco per sostenere che «il plotone di esecuzione era già pronto». Comunque andrà il passaggio successivo sarà a convocazione della Conferenza dei capigruppo per mettere all’ordine del giorno il voto dell’Aula. Altra battaglia, altro scontro tra chi vorrebbe accelerare e chi invece preferirebbe procedere a passo di lumaca.

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