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Data: 30/10/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Aperto il Lotto zero il tormentone è finito. Brucchi: scusate se è poco. Letta: una vittoria contro la mala burocrazia Ingorghi a Porta Romana, forse i sensi unici cambieranno ancora

TERAMO «Scusate se è poco». Il sindaco Maurizio Brucchi saluta il completamento del Lotto zero parafrasando se stesso. A marzo del 2011, quando dopo ventidue anni dall'avvio dei lavori fu inaugurato il tratto tra Cartecchio e Porta Romana, il primo cittadino esordì con un emblematico: «Scusate il ritardo». Ieri, allo sbocco della rampa sulla Statale 80 oltre la Cona che segna l'ultimazione dell'intervento, ha esordito con una frase simile ma altrettanto significativa. «Scusate se è poco», dice Brucchi con un tono tra l'ironico e polemico, «se solo dopo 31 mesi da quel 24 marzo 2011 tagliamo un altro nastro tricolore». Il sindaco, con indosso la fascia tricolore, circondato da una fitta schiera di autorità civili, religiose e militari, ricorda che sono passati 8.765 giorni da quando, il 27 ottobre del 1989, le ruspe iniziarono gli scavi per il Lotto zero nell'area del ponte a catena. «Si chiude oggi una storia lunghissima», evidenzia, «ed è andata come tutti abbiamo sperato e voluto». Brucchi ricorda l'impegno dei suoi predecessori «che non si sono arresi, non hanno rinunciato a quest'opera», e si rivolge al presidente nazionale dell'Anas Piero Ciucci, che lo ascolta sul palco. «Confermi per i prossi cinque anni Lelio Russo come capocompartimento regionale», afferma, «perchè se verrò rieletto sindaco, realizzerò tante altre opere importanti». A tenere il nastro che Brucchi taglia insieme al figlio Filippo non c'è il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, costretto a declinare l'invito come il sottosegretario alla presisidenza del consiglio Giovanni Legnini, che affida a un messaggio il proprio saluto. C'è però Gianni Letta, che già due anni e mezzo fa aveva partecipato alla cerimonia per l'attivazione del tratto da Cartecchio a Porta Romana. «Da abruzzese torno sempre molto volentieri», premette l'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio, «due anni dopo la prima apertura inauguriamo un'opera importante che svincola la città dal traffico». Letta sottolinea come i tempi lunghi di questa e di altre opere non dipendano da incapacità politiche ma dalla burocrazia lenta, che spesso non recepisce neppure le riforme destinate a snellire gli interventi. «Il Lotto zero è la dimostrazione che le difficoltà poste dall'apparato burocratico si possono superare», osserva, «è il segnale di come l'Abruzzo sa affrontare i problemi legati al proprio sviluppo». Letta elogia il governatore Gianni Chiodi, al suo fianco, evidenziando accompagnato dall'applauso della folla come abbia ottenuto risultati significativi per il riordino della spesa sanitaria. «Il Lotto zero mi ha perseguitato dal momento del mio insediamento nel 2006 per problemi non solo tecnici», rivela Ciucci, «nel 2011 annunciammo che l'avremmo completato in tempi rapidi: non tutti ne erano convinti ma possiamo dire che la missione è compiuta». La benedizione del vescovo Michele Seccia precede il taglio del nastro, accompagnato dalle note dell'inno nazionale, che conclude la prima parte della cerimonia. La seconda va in scena alle 15.30, quando Brucchi si mette alla testa del corteo di auto storiche che percorre tutto il Lotto zero. L'apertura definitiva scatta un paio d'ore dopo. Alle 17,25 il primo automobilista imbocca il tratto dalla Cona a Porta Romana. In quest'ultima zona, tra oggi e domani, il Comune verificherà l'andamento dei flussi di traffico innescati dal senso unico in via Conte Contin, che negli ultimi giorni ha creato file in via Di Paolantonio. Anche ieri pomeriggio c’è stato qualche problema all’altezza della rotonda di Porta Romana. «Vediamo come va», conclude Brucchi, «poi eventualmente troveremo soluzioni alternative per alleggerire la circolazione».

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