Gianni Chiodi è il presidente di Regione meno amato d'Italia. Con un indice di gradimento del 46,4%, si piazza sull'ultimo scalino della classifica, frutto del monitoraggio mensile effettuato dall'istituto Datamonitor. Penultimo è il numero uno della giunta calabrese, Giuseppe Scopelliti, con il 47% e terz'ultimo il governatore sardo, Ugo Cappellacci, con il 47,3%. Il più amato è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, con il 58%, seguito dai suoi omologhi del Lazio, Nicola Zingaretti (57,8%) e del Veneto, Luca Zaia (57,5%). In un quadro innegabilmente negativo, che equivale ad una secca bocciatura da parte degli abruzzesi, Chiodi può scorgere anche alcuni segnali incoraggianti. Il presidente della Regione Abruzzo, infatti, è quello che recupera le maggiori quote di consenso rispetto alla rilevazione precedente, effettuata nel giugno scorso: +0,9%. Non si tratta di un fenomeno estemporaneo, ma di una tendenza che appare ben delineata. Nel giugno del 2012, infatti, Chiodi era in terz'ultima posizione con un gradimento del 48%, che a partire dalla rilevazione successiva è andato inesorabilmente scemando: 46,8% nel settembre del 2012, 45,2% nel dicembre del 2012, fino al minimo storico, ovvero il 45%, nel marzo del 2013. Toccato il fondo è iniziata la risalita: 45,5% nel giugno del 2013 e 46,4% in occasione dell'ultimo monitoraggio. Ora spetta a Chiodi il compito di consolidare la ripresa, traducendo in consenso le cose buone fatte alla guida della Regione. Le elezioni regionali si avvicinano e presto avrà inizio un'altra partita. I sondaggi contribuiscono a misurare l'orientamento dei cittadini, ma ogni previsione può essere ribaltata al momento del voto.