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Data: 02/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quante perplessità sulla Tercas «pugliese»

TERAMO Quale sarà la futura governance? Che fine farà il marchio? La direzione generale sarà a Bari? Quali le politiche industriali? Sono alcune delle domande che il mondo bancario, imprenditoriale, sindacale e istituzionale abruzzese si sta ponendo in questi giorni dopo l’arrivo in Tercas degli uomini della Popolare di Bari che, a detta del governatore Gianni Chiodi, «hanno salvato il gruppo dal dissesto».
Per il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare, «si è chiusa una fase, se n’è aperta un’altra. Ora è necessario capire quali saranno le condizioni dell’acquisto, comprendere nel dettaglio gli investimenti sociali che la nuova figura compirà sul territorio. Per noi sarà tutto più impegnativo. Abbiamo fatto fino in fondo la nostra battaglia per salvare l’autonomia bancaria ma ora è tempo di entrare subito nella nuova trattativa per capire le nuove volontà». Il consigliere regionale Pd, Claudio Ruffini, è perplesso sul come sia stata condotta e affiancata l’azione dei pugliesi: «Parrebbe un’operazione prettamente finanziaria che non so se salvaguarderà il territorio; so solo che Bankitalia fa questi tipi di valutazioni perché non vede di buon occhio le Fondazioni. Tutti dicono che sia un’operazione di salvataggio: sicuramente per i dipendenti e non per il territorio. Ma non si capisce quale sarà la governance, se Tercas manterrà il marchio e quali saranno le politiche industriali».
COMMISSARIAMENTO
Va giù duro il presidente regionale di Arco Consumatori, Franco De Angelis: «Non immaginavo che Tercas fosse così alla frutta, cosa mai avrà combinato corso San Giorgio per arrivare a tanto? Tutto ciò è da ricondurre ad incapacità manageriale o alla politica che ha dovuto accontentare i soliti amici degli amici? di certo la gestione è stata a dir poco superficiale e dilettantesca». «Dispiaciuto e preoccupato -è il presidente di Confindustria Teramo, Salvatore Di Paolo- L’importante è che si concluda il commissariamento perche Tercas finora non ha sostenuto il mondo imprenditoriale».
Chiodi ha già parlato di una Banca Tercas «salva»: «Bisognerà soltanto seguire come Bankitalia declinerà questa soluzione» aggiunge. Ma il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, si dichiar «ferito nell’orgoglio di teramano».

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