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Data: 03/11/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Licenziano un dipendente e poi chiamano ditte esterne» Il sindacato chiede l’intervento dell’assessore Morra

VASTO La Autoservizi Cerella licenzia un dipendente addetto al rifornimento dei mezzi (decisione assunta dal Cda composto dal Presidente Massimo Cirulli, da Roberto Lalli e da Tiziana Magnacca) e affida ad una ditta esterna l’espletamento del servizio, facendo esplodere la protesta del sindacato. La vicenda si inserisce in una quadro aziendale già molto difficile, visto che già da mesi si lamentano ritardi nel pagamento delle retribuzioni per il personale della società pubblica di trasporti. «La decisione di licenziare è del tutto unilaterale e già di per sé è un atto grave - sostiene Giuseppe Murinni della Uiltrasporti - Se poi si aggiunge che la motivazione addotta è quella di "riduzione dei costi", allora scendiamo nel paradosso. Così, dopo aver ritardato il pagamento delle retribuzioni ingiustamente addossandone tutte le responsabilità all’assessorato ai Trasporti della Regione, adesso si stabilisce di licenziare un dipendente facendolo sostituire da una ditta esterna». La Uiltrasporti sulla vicenda ha chiesto l’intervento del titolare della delega regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, affinché venga bloccato il provvedimento a carico del lavoratore visto che lo stesso non è passato, oltretutto, attraverso un confronto con le organizzazioni di categoria.

La vicenda del taglio di un’unità di personale offre poi l’occasione per allargare la riflessione sul ruolo e sulle prospettive della Cerella. La lingua batte dove il dente duole quando si fa riferimento alla mancanza di un piano d’impresa nonché alle inutili, almeno finora, sollecitazioni a definire il ruolo della Cerella all’interno del riordino del sistema regionale del Trasporto pubblico locale. «Questa cinica decisione viene adottata in un contesto in cui - continua Murinni - da quando è gestita dall’Arpa, la Autoservizi Cerella ha visto man mano perdere pezzi della sua storica presenza sul territorio con una progressiva dismissione di servizi ed una organizzazione dell’esercizio che ha scoraggiato l’utenza. Si riscontra invece che mentre per alcuni la Cerella è divenuta "terra di conquista", in quanto lo stesso presidente Cirulli da tempo delega una dipendente dalla società Arpa e la invia presso la società vastese in missione con tanto di rimborsi e indennità, per i dipendenti della Cerella prima non si pagano regolarmente gli stipendi ed ora si adottano provvedimenti di licenziamento per riduzione di costi».

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