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Data: 03/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Legge di stabilità 2014 - Cgia: più tasse per 1,1 miliardi Fassina: non per le famiglie

ROMA Il via libera parlamentare non c’è ancora. Ma senza correzioni la legge di Stabilità rischia di tradursi nell’ennesima bastonata fiscale per gli italiani. I calcoli li hanno fatti gli esperti della Cgia cimentandosi in un esercizio semplice: la differenza tra le entrate tributarie in arrivo e quelle destinate a scomparire. E il risultato è una doccia fredda per i contribuenti che pagheranno 1,1 miliardi di euro di tasse in più nel 2014 rispetto a quanto versato quest’anno. Un saldo a perdere, insomma. Frutto del rimescolamento delle carte voluto dal governo, che è intervenuto per ridurre il cuneo fiscale. Appesantendo però altre voci come il carico sulle banche.
STANGATA
Le proiezioni delle Cgia dicono che il prossimo anno il cassiere di Stato iscriverà a bilancio più di 6 miliardi di nuove entrate tributarie, alle quali vanno aggiunti 65 milioni di entrate extra tributarie e altri 135 milioni di riduzione dei crediti di imposta per un totale di 6,227 miliardi di nuove imposte. Di contro, ci sarà una riduzione delle tasse e dei contributi da versare all'erario per un importo pari a 5,119 miliardi. Tanto che alle fine si registrerà un aumento delle entrate ipotizzato in 1,108 miliardi. Analizzando nel dettaglio la situazione, alla voce maggiori entrate spiccano i 2,6 miliardi relativi alle svalutazioni dovute alle perdite dei crediti. Si tratta di flussi aggiuntivi collegati al mutamento delle norme che regolano il trattamento fiscale delle perdite e delle svalutazioni dei crediti delle banche e delle imprese che operano nel settore finanziario e assicurativo. Altri 940 milioni saranno incassati dall'incremento del bollo sul dossier titoli, mentre 804 milioni saranno garantiti dalla rivalutazione dei beni delle imprese. Questo vuol dire che gli imprenditori avranno la facoltà di adeguare il valore dei cespiti a quello di mercato, pagando una imposta sostitutiva. Quanto alle minori entrate, il governo ha puntato in particolare sul taglio del cuneo fiscale per un importo di 1,5 miliardi e sull’alleggerimento di un miliardo dei premi Inail. Sul piatto c’è anche un miliardo in meno che i cittadini dovrebbero versare per effetto dell'introduzione della Trise. Tuttavia, su questo punto, la Cgia è perplessa e parla di «obiettivo difficilmente raggiungibile». Secondo il segretario dell’associazione Giuseppe Bortolussi i comuni «inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche». Le conclusioni della Cgia sono state contestate da Stefano Fassina che ha parlato invece di una riduzione per famiglie e imprese non finanziarie di 1,6 miliardi di euro. Una correzione frutto del fatto che, secondo il viceministro dell’Economia, i 2,6 miliardi di maggiori entrate dalle banche non dovrebbero essere conteggiati in quanto si tratta di un’una tantum «che si tradurrà prossimi anni in una riduzione di imposte per le perdite su crediti inesigibili».

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