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Data: 04/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Tesoro: famiglie avvantaggiate dalla manovra. Ma il Pdl attacca. La nota del ministero: nel 2014 un miliardo di tasse in meno (Guarda la tabella con le imposte per il 2014)

ROMA Il saldo è a vincere, non a perdere. Il governo non ci sta a farsi appiccicare l’etichetta di torchiatore. Secondo il ministero del Tesoro nel 2014 gli italiani si ritroveranno con un miliardo di tasse in meno. E non 1,1 in più come afferma la Cgia. E questo perché, dice Via XX Settembre, i 2,6 miliardi di prelievo applicato alle banche non avranno che ricadute minime sulle famiglie. Che invece beneficeranno di 1 miliardo e mezzo di riduzioni sul cuneo fiscale e del miliardo concesso ai comuni per alleggerire il peso delle imposte sugli immobili. Mentre sarà inferiore l’impatto di alcune misure in entrata come l’imposta di bollo sui conti deposito titoli e la revisione delle detrazioni. Insomma, più soldi in tasca ai contribuenti. E semmai meno alle imprese.
Ma sulle conclusioni del Tesoro, si scatena il Pdl. Che accusa il governo di aumentare le tasse chiedendo un cambio di rotta nella legge di Stabilità. Come era prevedibile, dunque, è sul fisco che si infiamma la polemica politica intorno alle scelte di natura economica di Palazzo Chigi. Con una nota in risposta alle conclusioni della Cgia che aveva accusato il governo di inasprire il carico tributario, ieri il Tesoro (sostenendo che con la legge di Stabilità la pressione fiscale si riduce dal 44,3 al 44,2% ) ha affermato che le famiglie sono «al riparo da significativi incrementi di imposta» mentre «sono oggetto di sgravi fiscali».
Nel complesso, argomentano i tecnici del ministro Saccomanni (da oggi in missione a Londra per una serie di incontri con la comunità finanziaria della city ) «le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione della pressione fiscale di circa 1 miliardo di euro».
L’IMPOSTA DI BOLLO
All'incremento di gettito prodotto dalla legge di Stabilità, pari a 973 milioni nel 2014, questo il ragionamento sviluppato da Via XX Settembre, «contribuiscono prevalentemente misure che riguardano gli intermediari finanziari» per 2,6 miliardi. Le famiglie «sono quindi tenute al riparo da significativi incrementi di imposta (in quanto parzialmente interessate dall'aumento dell'imposta di bollo su conti deposito titoli e altri strumenti finanziari e dalla revisione delle detrazioni) mentre sono oggetto di sgravi fiscali (1,5 miliardi di maggiori detrazioni Irpef) e di un intervento in favore dei comuni pari a 1 miliardo teso a ridurre l'impatto delle imposte sugli immobili. Complessivamente le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione della pressione fiscale di circa 1 miliardo».
LE REPLICHE
Ma la precisazione del Tesoro, invece di spegnere il fuoco, ha riattizzato il malumore che serpeggia nel Pdl («Il Mef, anzichè diffondere note che sanno di triste presa in giro, ricordi che gli italiani sanno benissimo fare i conti» ha sibilato il presidente della commissione finanze alla camera, Daniele Capezzone ) per la strategia fiscale del governo. Per tutta la giornata, molti esponenti del partito di Silvio Berlusconi hanno polemizzato con Palazzo Chigi e il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, durante l’Intervista di Maria Latella su Sky Tg 24, ha avvertito il premier Letta che, senza una modifica della tassazione sulla casa «il governo non ci sarà più». Mentre il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha chiesto ai ministri del Pdl di correggere l’impostazione della legge di Stabilità. Difesa invece da Flavio Zanonato. «Continua la favola dell'aumento delle tasse che caleranno nel 2014 per le famiglie di un miliardo. Basta numeri sparati a caso» ha scritto il ministro dello sviluppo Economico in un tweet. Al quale si è associato Pierpaolo Baretta secondo il quale, semmai, il problema della legge di Stabilità sono le coperture. «Ma puntiamo sulla spending review» ha osservato il viceministro all’Economia.

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