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Pescara, 16/12/2025
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Data: 04/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
«Bloccati 150 milioni di incentivi alle imprese». Primavera (Confindustria) contesta i dipendenti regionali «La burocrazia degli uffici impedisce il regolare afflusso dei sussidi»

PESCARA «Ma siamo matti? Quali 214 milioni?» Il vicepresidente di Confindustria Paolo Primavera è saltato sulla sedia quando ha letto la cifra corrispondente a tre anni di incentivi elargiti dalla Regione, o meglio dalla sola direzione attività produttive, alle imprese. Il dato viene dai dipendenti regionali, impegnati in questi giorni a difendere un salario accessorio di 1500 euro all’anno che la Regione nega e che Confindustria Abruzzo contesta. «Caro Primavera ci contesti i premi?» dicono i dipendenti pubblici (leggi l'articolo), «e che ci dici dei sussidi che la Regione dà al sistema delle imprese senza beneficio per l’economia regionale?» Per Primavera quella cifra è la dimostrazione esatta della sua tesi. «Le nostre perplessità trovano conferma proprio nelle schede delle attività produttive, dove vediamo che a fronte di provvedimenti legislativi della giunta e consiglio regionale che risalgono al 2009 di fatto quei fondi sono in gran parte arenati nella burocrazia degli apparati pubblici. Infatti dei 214 milioni di euro a favore delle imprese, nonostante siano tutti nella piena disponibilità della Regione, in oltre quattro anni, ben 150 milioni circa il 70% non sono ancora effettivamente arrivati alle imprese, ma giacciono nei meandri di una burocrazia incapace e autoreferenziale». Un’assurdità per Primavera: «Dovremmo chiederci, ma un dipendente/imprenditore privato che lascia “giacere” nel magazzino aziendale per quattro anni, materie prime e semilavorati, lo merita un “premio di produttività”? L’esempio riportato dalla Direzione dello sviluppo economico ha messo ben in evidenza che la politica ha funzionato con i provvedimenti legislativi emanati, mentre la dirigenza dopo quattro anni non riesce ancora ad assegnare tutti i fondi. Nel settore privato questi dirigenti non solo non avrebbero preso premi ma sarebbero stati allontanati dal posto di lavoro». «La mia», spiega l’imprenditore, «è stata una richiesta di trasparenza su tutto l’apparato regionale e non solo sulle attività produttive, per fare una ricognizione delle inefficienze per eliminare sovrapposizioni di funzioni e strutture, che causano eccesso di burocrazia, rallentamenti e sprechi di risorse pubbliche». Sburocratizzare e razionalizzare, gli uffici. Aumentare i livelli di competenza, selezione e merito. QUeste le parole d’ordine del vicepresidente di Confindustira Abruzzo: «Chi merita va premiato mentre gli incapaci vanno formati o buttati fuori. Per i dipendenti pubblici, teoricamente l’impostazione è corretta perché chi merita ed è capace prende un premio per gli obiettivi raggiunti ma di fatto questo “premio” viene conseguito da tutti indistintamente come una tredicesima, e allora volgiamo capire quali sono i criteri di assegnazione.Per i dirigenti pubblici esiste un organismo “indipendente” di valutazione che dà sempre valutazioni al massimo, penso che sarebbe opportuno per la trasparenza sul merito e sull’utilizzo di fondi pubblici di rendere pubblico tutte le schede di valutazione dei singoli dirigenti per gli obiettivi raggiunti». Nella polemica si inserisce il capogruppo Pd in Consiglio Camillo D’Alessandro che prende le difese dei dipendenti regionali: «L'Abruzzo ha bisogno di una radicale riforma della pubblica amministrazione, capace di risposta a tempo zero a cittadini e imprese. Ma le riforme non le fa il personale, le avrebbe dovuto fare Chiodi e la sua maggioranza, ma su questo Primavera tace».

I sindacati dei dipendenti incontrano i consiglieri regionali

I sindacati e le RSU del personale della Regione hanno chiesto un incontro ai Capogruppo consiliari ed alle Commissioni Bilancio e Affari Generali, Ordinamento degli Uffici ed Enti Locali, Vigilanza, per essere ascoltati sulle problematidel salario accessorio, «auspicando», dicono i sindacati, «che a ciò seguano interventi normativi opportuni ed affinché il Consiglio impegni la responsabilità politica di una Giunta Regionale assente ed inconcludente». Commenta Carmine Ranieri (Cgil-Fp): «Finalmente la politica regionale batte un colpo sulle gravi inefficienze dell'apparato burocratico regionale e le proteste del personale. Di fronte all'inerzia dell'assessore Federica Carpineta, che per ben tre riunioni ha disertato il tavolo di conciliazione con il Prefetto dell'Aquila, i Consiglieri Regionali sono chiamati ad intervenire sui danni procurati dalle finte riforme della Regione».

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