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Data: 04/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pdl con Cancellieri «Ma ora basta doppiopesismi». E nel Pd è scontro

ROMA I partiti sembrano attendere i chiarimenti che il ministro Cancellieri darà domani in Parlamento sulla vicenda che lo coinvolge. Tuttavia, di alcune forze in campo è già chiaro l’atteggiamento: il Pdl assolve il Guardasigilli, ma coglie l’opportunità per dire «basta al doppiopesismo» con cui è stata trattata la vicenda Cavaliere-Ruby. Renato Brunetta, intervistato su Sky Tg24 da Maria Latella, dichiara di avere già espresso per lettera la propria «solidarietà» al ministro e che lo stesso farà ufficialmente a nome del gruppo Pdl domani alla Camera per respingere l’ipotesi di dimissioni del Guardasigilli, ma aggiunge che le ricorderà «che i due pesi e le due misure non sono più accettabili». Secondo Brunetta, infatti, «tutti gli italiani si chiedono come sia stato possibile condannare a sette anni Berlusconi per una telefonata in questura per sapere se una persona, che non aveva fatto nulla, poteva essere affidata a qualcuno che si prendesse cura di lei». Identico il ragionamento di Raffaele Fitto che, a ”In mezz’ora“ da Lucia Annunziata, afferma sembrargli «esagerato che una telefonata possa rappresentare un problema».
Sul versante pd, dove si confrontano opinioni contrastanti, è Danilo Leva a replicare alle argomentazioni degli azurri: «La difesa degli interessi di Berlusconi ancora una volta - sostiene il responsabile giustizia dei dem - è l’unica preoccupazione del Pdl. Paragonare la telefonata dell’ex premier, che mentiva ai funzionari della questura per Ruby, all’intervento di Cancellieri è semplicemente surreale. Nel secondo caso non c’è rilevanza penale e, pur presentando aspetti controversi, che il ministro ha detto di voler chiarire in Parlamento, le motivazioni sono di natura umanitaria». E dal chiarimento che la Cancellieri fornirà domani dipenderanno anche gli sviluppi dello scontro che il caso ha acceso all’interno del Pd. Come alcuni parlamentari renziani che si erano espressi nei giorni scorsi, anche Pippo Civati sostiene che la Cancellieri «dovrebbe lasciare». Il candidato alla segreteria pd afferma che il Guardasigilli «avrebbe dovuto usare più cautela e non rivendicare con orgoglio una vicenda imbarazzante. Il governo ci chiederà di salvarlo ma sono molto scettico e critico». Molto più cauta la posizione di Gianni Cuperlo: «Non sono per il ”fuori subito“ come sostengono altri. La vicenda è molto seria e credo che vista la personalità di prestigio del ministro, vada prima ascoltato alle Camere». Il principale antagonista di Renzi aggiunge poi di augurarsi che «nessuno utilizzi questo episodio per colpire il governo Letta. Sarebbe scorretto». Ma proprio questa sembra essere la preoccupazione di Pier Ferdinando Casini, che vede il caso Cancellieri «essere diventato per molti l’occasione propizia per indebolire l governo o addirittura farlo cadere. Nelle prossime ore si dovranno pesare silenzi, difese interessate a creare parallelismi inesistenti col caso Berlusconi ed espliciti attacchi di settori della maggioranza. E’ bene - conclude il leader Udc - che Letta, sentito il ministro in Parlamento, assuma l’iniziativa di dare ordine a una maggioranza che procede in ordine sparso».

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