Disagi «relativi» ieri a seguito della mini-mobilitazione di alcuni autisti Atac, che non hanno dato la propria disponiblità a fare straordinari. Sono stati un centinaio (circa il dieci per cento del totale) i lavoratori che hanno detto «no». Il disservizio causato è stato comunque relativo, e concentrato tra le 11.30 e le 12.30. Sulla modalità di tale astensione, l'Atac ha appreso dalla Prefettura che essa costituisce una forma anomala di sciopero e come tale sarebbe soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. I disservizi ad alcune corse, che hanno visto il loro punto massimo con il cambio del turno, si sono prolungati fino alle 16.30. Nonostante siano stati limitati, non sono tuttavia mancate alcune manifestazioni di protesta da parte dell'utenza, che ha usato i social network per dare voce al proprio dissenso: «Trenta minuti d'attesa su un bus #atac alla #stazionetiburtina e gli autisti fuori a discutere della busta paga...», è stato il tweet di una ragazza. Per chi protestava, l’azienda non ha rispettato le norme sulla sicurezza («con tutte le conseguenze che si possono immaginare»); «le ferie, essendo in carenza di personale, non vengono concesse, quindi noi autisti non possiamo usufruirne, mentrenell'amministra-

zione si conta un sovrannumero di personale imbarazzante». Gli arretrati, infine, sono stati sostituiti da una «una tantum» di 700 euro lorde e «ad oggi gli autisti ne hanno percepite circa 250 nette».