L’AQUILA Una stilettata contro L’Aquila, contro la ricostruzione. Una bomba fatta esplodere nel cuore della città quella di Søren Bo Søndergaard, ieri in Regione per accusare e cercare colpevoli. Accuse pesanti che rifanno il verso, forse in maniera esasperata, a quanto scritto in una relazione della Corte dei Conti dello scorso mese di febbraio in merito all’utilizzo dei finanziamenti dell’Unione europea per la ricostruzione. Parole e accuse che la Commissione in serata ha smentito ufficialmente. Case che sarebbero state troppo care, fondi comunitari spesi male, norme violate, materiali scadenti, appalti sospetti. E le accuse del membro danese della Cont, la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles, sono state fatte ieri mattina all’Aquila. Un documento di lavoro sulla relazione speciale 20/2012 «La risposta del Fondo di solidarietà dell’Unione europea al terremoto del 2009 in Abruzzo: pertinenza e costo delle operazioni».
Søndergaard afferma di aver studiato la questione L’Aquila per tre anni e di aver scoperto che la Commissione di controllo del bilancio di Bruxelles ha messo tutto nero su bianco. Gli aquilani hanno scoperto ieri che esisteva Søndergaard e che da lontano osservava il processo di ricostruzione. Un dossier riservato, secretato a tutti tranne che ai parlamentari europei. Un dossier che verrà discusso giovedì in commissione. Una bomba a orologeria da quello che racconta Søndergaard. Dove le principali colpe sarebbero dell’Europa, che avrebbe omesso di denunciare all’autorità giudiziaria frodi e reati venuti alla luce durante le prime fasi della ricostruzione. Una bomba che da Bruxelles in serata è stata disinnescata. «Adesso la commissione deve rendere pubblico l’elenco di costi e spese», ha aggiunto Roberto Galtieri, collaboratore di Søndergaard. «Colpe dell’Europa per cui la Cont chiederà la procedura di infrazione nei confronti della Commissione bilancio. Solo in seguito verrà valutato il ruolo dell’Italia».
Il dossier della commissione è visionabile solo dai deputati, che non possono fotocopiarlo, divulgarlo all’esterno. «Non sono soddisfatto di quanto ho letto», afferma Søndergaard. Galtieri aggiunge che non si tratta di attacchi politici e soprattutto attacchi all’Italia. Ma sia l’esponente danese sia Galtieri sono rappresentanti dell’estrema sinistra, quella che sin dall’inizio ha attaccato metodi e gestione della Protezione civile. Galtieri ha sottolineato che Søndergaard non ha voluto fare riferimenti politici, ma forse sapeva che l’utilizzo delle sue accuse a tanto sarebbe arrivato.
Nella relazione a cui la Commissione bilancio sarà chiamata a rispondere si legge che «i dati presentati dal Dipartimento della Protezione civile a partire dalla visita della commissione Cont all'Aquila sono contraddittori. Infatti, il Dpc sostiene che l'Ue abbia contribuito al 3,5% dei costi, mentre in altri casi afferma che il contributo dell'Ue è pari al 27,67% dei costi; il costo complessivo del progetto Case ammonta a 809 milioni di euro per 185 edifici, ossia un costo medio di 4 372,97 euro a edificio. L'Fsue ha contribuito per 350 milioni di euro al finanziamento della costruzione di 80 moduli Case, ossia il 42% del totale degli edifici. Altri 8,2 edifici (4% del totale) sono stati finanziati con donazioni private; secondo la relazione speciale della Corte n. 24/2012, gli alloggi Case sono costati il 158% in più rispetto al prezzo di mercato; la relazione speciale della Corte n. 24/2012 ha messo in evidenza il costo elevato dei pilastri di acciaio . Tuttavia, la stessa società (Edimo) produce simili pilastri di calcestruzzo, che costano meno della metà dei pilastri in acciaio».
Non è di questa idea un altro membro della Commissione, l’eurodeputato Enzo Rivellini, del Ppe. «Credo ci sia molta demagogia e un attacco all’Italia», ha commentato Rivellini. «Sono stato in visita in Abruzzo. lo scorso 16 maggio ho incontrato il Procuratore della Repubblica, il Procuratore della Corte dei Conti, il presidente della Regione Chiodi e il sindaco Cialente. Accompagnato da Giandomenico Lepore, ex procuratore capo di Napoli. È stato evidenziato le difficoltà che c’erano ma nessuno scandalo straordinario. Dobbiamo esigere il massimo dai controlli ma nessuno mi ha evidenziato anomalie» E la Commissione Ue si dice «estremamente preoccupata per gli echi giornalistici sugli aiuti Ue in seguito al terremoto del 2009 in Abruzzo». Secondo la Commissione europea, che «respinge le insinuazioni secondo cui avrebbe chiuso gli occhi di fronte a un utilizzo scorretto dei fondi Ue», il progetto di relazione redatto dall'Europarlamentare danese Søndergaard «appare confuso: è un misto di osservazioni sugli sviluppi generali della ricostruzione dell'Aquila e di aspetti correlati all'utilizzo della sovvenzione del Fondo di solidarietà. Vale la pena ricordare che l'Ue ha erogato tramite il Fondo di solidarietà gli aiuti rapidi più urgenti per sostenere le autorità italiane. Tale sostegno e la correttezza nell'utilizzo di tali fondi sono stati attentamente monitorati dai servizi della Commissione».