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Data: 05/11/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Chiodi e il «3.32» d’accordo: «Notizie vecchie»

L’AQUILA Strano è strano, ma per la prima volta da quella terribile notte del 6 aprile 2009 il governatore Gianni Chiodi, per un lungo periodo Commissario alla ricostruzione, e il comitato cittadino 3e32 partono da un assunto comune: «Notizie vecchie». Per poi proseguire, come sempre, su strade diverse. Materia di giudizio, questa volta, il rapporto scritto per la Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo. Una mitragliata ad altezza uomo su criteri e sistemi adottati per la ricostruzione post-terremoto. Chiodi risponde alzando il tiro: «I giudizi sono frutto dei soliti stereotipi che hanno fatto passare l’immagine dell’Italia tutta chitarra e mandolino. Stereotipi. Per quanto riguarda i prezzi la risposta è molto semplie: non si possono paragonare i costi ordinari a quelli sostenuti in situazioni di emergenza e urgenza. Il progetto Case è stato un miracolo: alle imprese è stato chiesto un impegno straordinario, con lavori ventiquattro ore su ventiquattro e in questi casi il costo aumenta. In pochi mesi sono stati costruiti alloggi per ospitare 14.000 persone. Su tutto, comunque, ci siamo già confrontati e il giudizio della Commissione europea è già allineato alle nostre azioni, ed è quello che conta». Non è dunque un giudizio politico, quello espresso da Sondegaard: «Di politico ci sono solo i tempi, non è un caso che questa notizia, una notizia vecchia, sia uscita solo ora. È un’azione contro l’Italia e si sente un vago odore di zolfo. Anche le affermazioni sulla mafia rispondono a uno stereotipo: questa è stata la ricostruzione sottoposta ai controlli più severi». E se le notizie sono vecchie anche per 3e32, invece, è solo perché: «lo avevamo già detto. Vogliamo infatti ricordare come dai primi giorni dopo il sisma 3e32 abbia lamentato la scarsa trasparenza e chiarezza sulla gestione dei fondi e la tracciabilità dei flussi finanziari e nel 2009 insieme con pochissimi altri ci siamo opposti radicalmente al modello delle Case che ci veniva imposto dall’alto». Una vicenda grave, su cui «il Governo deve riferire in Parlamento – afferma la senatrice Pd Stefania Pezzopane – Sto già predisponendo un'interrogazione sull'intera vicenda. Gli italiani e i terremotati - dice Pezzopane - devono sapere fino a che punto si è arrivati nella strumentalizzazione di questa tragedia». Per Gianni Melilla (Sel) : «Nella gestione dei fondi per la ricostruzione c'è stata un'opacitè e una serie di intrecci tra politica e mondo degli affari che vanno scoperti. Per questo ho presentato la proposta per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta che faccia chiarezza sulla gestione dei fondi e verifichi gli intrecci tra politica e affari».

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