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Data: 05/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cialente e Pezzopane «Ora il futuro è a rischio»

L’AQUILA Dunque, secondo il dossier dell’eurodeputato Sondergaard, l'Italia dovrà rimborsare i 350 milioni del fondo di solidarietà «in caso, nel futuro, derivasse profitto dai progetti finanziati dai contribuenti europei». Questo vorrebbe dire imporre all'amministrazione comunale aquilana un dietrofront sull’ipotesi di locazione degli appartamenti, che man mano si saranno svuotati, alle giovani coppie, agli studenti universitari e ai lavoratori dimoranti all'Aquila. L'amministrazione non potrà percepire un fitto, potrebbe al limite cederli gratuitamente. Il problema è capire cosa fare in futuro delle new town che hanno avuto un prezzo medio di 4.372,97 milioni di euro a edificio e che sono stati acquisiti al patrimonio dell'amministrazione comunale. Il sindaco Massimo Cialente spiega, piccato: «I futuri fitti saranno necessari per consentire la manutenzione degli alloggi che costerebbe nove milioni l'anno. Ma quale lucro? Allora ci dicano loro dove trovare i soldi per mantenere tutti gli appartamenti».
Il sindaco si è detto stupito per non aver mai incontrato il parlamentare danese relatore del dossier che pure è venuto per tre volte all'Aquila: «Credevo che la questione sulla distinzione fra alloggi temporanei e definitivi fosse stata già chiarita dinanzi alla Corte dei Conti europea». «Noi siamo vittima della propaganda di Berlusconi -commenta invece l'assessore con delega all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini- , che disse a tutti che le case erano durevoli. Ora siamo in un corto circuito. Non era conveniente realizzare le new town. Non possiamo nemmeno ipotizzare di smontarle perché occorrerebbero molti soldi». Angelo Ludovici dei Comunisti Italiani si meraviglia, invece, dei nove milioni per la manutenzione delle new town: «Somma esorbitante, è un regalo che si vuol farea qualcuno».
«Il dossier europeo è un macigno pesante, che rischia di compromettere il nostro futuro -commenta la senatrice Pd, Stefania Pezzopane- Ma non sono errori commessi dagli aquilani o dalle amministrazioni locali. Sono crimini che noi tutti abbiamo dovuti subire e di cui paghiamo le conseguenze ogni giorno». Pezzopane teme gli effetti devastanti del dossier, in questo momento delicato per la richiesta dei fondi per la ricostruzione: «Il Governo riferisca immediatamente in Parlamento e si faccia subito chiarezza. Sto predisponendo un'interrogazione sull'intera vicenda. Si deve sapere fino a che punto si è arrivati nella strumentalizzazione di questa tragedia». Anche il deputato di Sel, Gianni Melilla, interviene chiedendo una commissione d'inchiesta parlamentare che indaghi sulle spese per la ricostruzione post-terremoto, e su come è stato usato il denaro dei contribuenti italiani e europei: «Attraverso questa nostra iniziativa vogliamo ripresentare il grande tema della ricostruzione dell'Aquila e dei centri del cratere», prosegue il deputato di Sel denunciando l'insufficienza dei fondi previsti dalla legge di stabilità».

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