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Data: 14/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Alitalia, scontro sul nuovo piano. Cda riunito fino a notte, slittano i tempi per l’aumento di capitale. Air France: non ci stiamo

ROMA Braccio di ferro al cda di Alitalia iniziato con un'ora di ritardo. Tra i consiglieri, è arrivato l'ex numero uno di Air France Klm, Jean Cyrill Spinetta che è entrato da un ingresso laterale per evitare le proteste dei lavoratori che presidiavano la sede dell'ex compagnia di bandiera a Fiumicino. La compagnia francese si è presentata alla riunione del cda ribadendo il no all'aumento di capitale che verrà comunque rinviato di una decina di giorni. Ufficialmente la scadenza è oggi ma sicuramente il consiglio la rinvierà per permettere l'effettuazione dell'assemblea di Poste Italiane fissata per il 20. Nel frattempo continuano le trattative segrete con altri possibili partner. La portavoce di Aeroflot non ha voluto commentare ma la compagnia di bandiera russa continua colloqui informali con diversi emissari del governo italiano, ritenendo la compagnia italiana complementare al proprio mercato. Ieri i riflettori erano comunque sulla sede della Magliana presidiata dai lavoratori che hanno accolto l'arrivo alla spicciolata dei consiglieri di amministrazione con contestazioni e insulti. Nel mirino delle decine dei lavoratori, molti dei quali stagionali, il nuovo piano che, secondo le indiscrezioni della vigilia, prevede nuovi tagli di personale e il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato. Sull'ipotesi di un ulteriore riduzione del personale è intervenuta con estrema durezza la segretaria generale della Cgil: «Non possiamo che preannunciare una risposta dura» a eventuali esuberi definiti nel piano industriale di Alitalia, ha affermato il segretario della Cgil Susanna Camusso, ricordando che «i lavoratori di Alitalia hanno già pagato prezzi altissimi». Per la Camusso «quando si sbagliano i piani industriali non si possono scaricare le conseguenze sui lavoratori». «La ricetta proposta nel prossimo piano industriale sarà sempre uguale, così come gli attori, sindacati e politici coinvolti, gli stessi, peraltro, che nel 2008 hanno mandato a casa 10mila persone e che oggi prevedono altre migliaia di esuberi», ha detto nel corso della protesta a Fiumicino, Fabio Frati, della segreteria nazionale Cub Trasporti. Una risposta indiretta ai sindacati è arrivata dal ministro Lupi: «Priorità del governo su Alitalia: piano industriale con continuità azienda, investimenti da parte di privati e difesa dell'occupazione», ha detto il responsabile dei Trasporti.

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