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Pescara, 16/05/2025
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Data: 16/11/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Mille in corteo per difendere i posti di lavoro al cementificio

«Andremo avanti a oltranza per difendere il cementificio di Scafa e i posti di lavoro degli operai che sono legati all'Italcementi da oltre quarant'anni». Lo ha detto il sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, a margine del corteo promosso da Cgil, Cisl, Uil e Rsu. «Siamo scesi in campo insieme agli operai - ha aggiunto - affinché l'azienda mantenga in essere il piano di ristrutturazione e riorganizzazione che prevedeva la cassa integrazione fino al gennaio 2015 per il 50% degli addetti, senza fare passi indietro». Alla manifestazione di protesta, che ha bloccato nuovamente la Tiburtina, hanno partecipato più di mille persone, tra le quali gli altri sindaci del comprensorio . «L'Italcementi - ha proseguito - dovrà rispettare gli accordi nazionali dello gennaio scorso, contrariamente ai quali oggi la cassa integrazione, che era intesa per ristrutturazione, è diventata per cessazione attività. Pertanto siamo vicini ai lavoratori che oggi hanno scioperato bloccando la Tiburtina per far sentire la propria voce e mantenere alta l'attenzione sulla questione. Ovviamente, nel caso in cui la decisione di chiudere lo stabilimento di Scafa fosse irrevocabile, chiederemo all'Italcementi un impegno formale a rinunciare all'istanza di rinnovo delle concessioni minerarie, in scadenza a giugno 2014. Un atto necessario in quanto se l'Italcementi ha deciso di abbandonare Scafa, bisognerà lasciare agli altri imprenditori la possibilità di investire sul nostro territorio».

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