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Pescara, 15/12/2025
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Data: 16/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Razzi e Pelino a Roma: «Noi con Berlusconi»

PESCARA «Non so ancora se ci sarò». Nella serata di ieri la senatrice Chiavaroli rispondeva così alla domanda sul consiglio nazionale del Pdl convocato per oggi a Roma da Berlusconi. Nervosismo e incertezza stanno segnando profondamente il partito anche in Abruzzo, dove tra falchi, colombe, lealisti e indecisi si riproduce un micro mondo che rispecchia il quadro nazionale.A poche ore dall'appuntamento nella Capitale gli alfaniani attendevano ancora un segnale chiaro dal loro coordinatore: partecipare, o disertare l'assemblea per la nuova Forza Italia.
Una mappa degli schieramenti in Abruzzo è ancora soltanto ipotetica, anche se a livello parlamentare i giochi sembrano fatti: i deputati Filippo Piccone e Paolo Tancredi schierati dalla parte dei cosiddetti «governativi» che fanno capo al ministro Gaetano Quagliariello, così come la senatrice Federica Chiavaroli. Il deputato Fabrizio Di Stefano in posizione attendista. La senatrice Paola Pelino e il senatore Antonio Razzi, schierati senza se e senza ma al fianco di Berlusconi.
Razzi, che continua a tenere alto il folclore d'Abruzzo nei talk-show televisivi non ti dà neanche il tempo di finire la domanda quando chiedi se parteciperà all'assemblea nazionale del Pdl: «E come no, sarò uno dei primi ad arrivare».
Ma ha già sentito Berlusconi?
«No, perché in questi giorni sono stato fuori».
Al battesimo della nuova Forza Italia ci sarete probabilmente solo lei e la Pelino tra gli abruzzesi.
«Siamo due fedelissimi di Berlusconi, ma spero che anche gli altri riflettano e tornino all'ovile. E poi all'assemblea ci sarà anche Chiodi e molti consiglieri regionali. Dobbiamo stare tutti uniti attorno a Chiodi se vogliamo che vinca le prossime elezioni».
Intanto stasera sarà ancora "ospite" della trasmissione di Crozza. Come sta vivendo questa parodia sulla sua figura che rischia di diventare un cult?
«Bene, la prendo come i parlamentari inglesi. L'umorismo fa gioire, fa ridere un po' il cuore. E io guardo sempre la trasmissione e rido come se vedessi un film di Totò».
Insomma, con Berlusconi per tutta la vita.
«Solo con Berlusconi. Ho già detto che ce ne vorrebbero tre: uno al nord, uno al centro e uno al sud. Con tre Berlusconi l'Italia sarebbe la prima nazione al mondo».
Cos'altro aggiungere?
«Meno male che il Signore ce l'ha mandato».

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