TERAMO Una commissione d'inchiesta sulla Teramo-mare. A due giorni dal crollo dello svincolo di Bellante della famigerata infrastruttura le polemiche non accennano a spegnersi e si arricchiscono di un intervento durissimo del movimento 5 stelle che chiede a gran voce che i responsabili di quanto accaduto paghino per le proprie colpe. «I crolli che periodicamente si verificano sulla Teramo-Mare costituiscono una vicenda inverosimile, al limite del ridicolo, se non fosse di una gravità inaudita - tuona il movimento - Decenni per completare l'opera, miliardi di vecchie lire e decine di milioni di euro spesi e crolli continui: è giunto il tempo delle responsabilità, è giunto il tempo delle spiegazioni, è giunto il tempo di individuare i colpevoli, è giunto il tempo che qualcuno paghi». Da qui la richiesta di una commissione d'inchiesta e l'invito rivolto alle autorità giudiziarie ad «andare avanti, per individuare e punire i responsabili che dovranno essere chiamati a risarcire in maniera esemplare i danni e i disagi arrecati alla collettività, e a vigilare affinché il completamento dell'ultimo tratto della Teramo-Mare sia effettuato conformemente ai criteri di sicurezza e legalità». Ma se il crollo dello svincolo della Teramo-mare, il secondo dopo quello di parte della carreggiata del secondo lotto, avvenuto nel 2009, rappresenta uno dei simboli dell'ondata di maltempo degli ultimi giorni, i danni arrecati dalle piogge sul territorio sono tantissimi ed ingenti. Tanto che ieri mattina il segretraio regionale del Pd Silvio Paolucci ha invitato l'assessore regionale Di Paolo a convocare con la massima urgenza «un vertice con gli uffici tecnici che hanno competenze sulle infrastrutture e i lavori pubblici» per fare una prima stima dei danni e dire «se ha o meno risorse disponibili per i primi provvedimenti. Non è pensabile di far finta di nulla quando, ad inverno appena iniziato, l'Abruzzo sta già cadendo letteralmente a pezzi». Paolucci cita ad esempio il ponte franato tra Pescara e Spoltore, il crollo sulla Teramo-mare, i comuni come Pietracamela rimasti isolati. Un vero e proprio bollettino di guerra che nel teramano vede in prima linea la Provincia che già da domani inizierà i lavori sulla provinciale 43 di Pietracamela, colpita da oltre 20 frane, e che in questi giorni ha lavorato incessantemente per garantire la sicurezza dei cittadini. «La situazione è drammatica - ha commentato l'assessore provinciale ai lavori pubblici Elicio Romandini - Seconda una prima stima questi giorni di pioggia incessante ha causato danni per 15milioni di euro. Danni che vanno ad aggiungersi a quelli dell'alluvione di due anni fa e per i quali fino ad oggi sono arrivati solo 5 milioni di euro, mentre altri 20 dovrebbero arrivare a breve dalla Regione. Somme ben lontane da quelle relative ai danni subiti. Come enti locali possiamo fare ben poco se il Governo non interviene. Ad ogni modo lunedì ufficializzeremo la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale».