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Data: 17/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cultura, politica in subbuglio dopo la bocciatura. Si punta a salvare il programma realizzato per il 2019

«Prendila così, non possiamo farne un dramma». Lucio Battisti avrebbe sintetizzato forse così il giorno dopo la batosta dell’esclusione dell’Aquila da Capitale europea della Cultura. Il mondo politico batte un colpo; prevalgono amarezza e delusione, ma anche la voglia di rimboccarsi le maniche per non buttare a mare un progetto ambizioso che pure aveva convinto la giuria internazionale nel giorno dell’audizione.
«Tutto questo lavoro non sarà disperso per l’esclusione dell’Aquila dalla rosa delle città candidate - assicura l’assessore comunale con delega alla Cultura, Betty Leone - ma continuerà nella prospettiva di una ricostruzione intelligente dei luoghi, delle relazioni, del sapere e delle arti della città. È stata già costituita una rete delle città candidate per promuovere nel 2019 l’immagine dell'Italia come Paese della cultura. Noi continueremo a lavorare per questo obiettivo e sono sicura che sapremo mettere a frutto le idee e i progetti scaturiti dal percorso fatto fino ad oggi». Dello stesso avviso il vice presidente vicario della Regione, Giorgio De Matteis per il quale, tuttavia, «la bocciatura dell’Aquila quale capitale europea della cultura per il 2019 lascia naturalmente un po’ di amarezza in bocca, ma era abbastanza prevedibile. Ci abbiamo provato, ma non è andata come si sperava. Non servono, in questo caso, giustificazioni di comodo, ricorrendo a fatti contingenti. Non è un atteggiamento utile per la città. Il percorso sino al 2019 è ancora lungo. Penso, quindi, che il lavoro fino ad oggi compiuto non debba essere disperso. L’idea è quella di non far perdere all’Aquila delle opportunità significative stabilendo rapporti di collaborazione e sinergici con la città che verrà a breve individuata come capitale europea della cultura». Anche l’assessore al Turismo Lelio De Santis sottolinea che non è da rinnegare il lavoro fin qui fatto: «Altri eventi di rilievo nazionale, come l’Adunata Nazionale degli Alpini nel 2015, terranno alto il nome dell’Aquila e saranno un serio banco di prova per dimostrare al Paese le capacità organizzative della vasta classe dirigente nostrana e per far apprezzare la città ed il suo territorio sul piano culturale - naturalistico e turistico. Una piccola consolazione, intanto, possiamo vantarla: il logo di Capitale europea della cultura che sarà utilizzato in tutti gli atti e le manifestazioni fino al 2019 è aquilano. Scelto da un’apposita giuria, è stato realizzato da una giovanissima aquilana, Valeria Ludovici».

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