TERAMO La gente di Molino San Nicola lotta contro il fiume che ingoia la terra e minaccia le case. La strada che costeggia il Tordino è stata chiusa e tra gli ottocento residenti della frazione di Bellante si respira paura: l’acqua cancella giardini, minaccia scantinati e primi piani. La furia del corso dell’acqua rischia di travolgere tutto e la pioggia caduta nella notte tra venerdì e sabato ha aggravato una realtà già difficile. Dopo la riunione che si è svolta venerdì in prefettura sono subito iniziati i lavori in somma urgenza della Protezione civile. La forza del Tordino da una parte ha fatto crollare un tratto di Teramo -mare (la bretella che collega a Bellante e per cui l’Anas ha già iniziato i lavori) e dall’altra ha eroso l’argine su cui si affaccia la frazione di Bellante. E’ un’area di 300 metri a valle del ponte dove si è creata un’erosione dell’argine di circa 10 metri di profondità su un fronte di quasi cento metri. La sponda è così arrivata a pochi metri dalla case e qui i lavori già in corso prevedono anche la sistemazione di grossi massi per bloccare l’acqua. Secondo il sindaco di Bellante Mario Di Pietro dopo l’avvio dei lavori la situazione è migliorata. «E’ stato ripristinato l’alveo del fiume», ha detto ieri il primo cittadino, «allontanandolo dalla sponda sinistra con la creazione di un canale al centro del Tordino, spostato più verso l’argine destro, che eviti che la forza dell’acqua colpisca la zona già erosa. A questo si aggiungerà anche la sistemazione di grossi massi a protezione dalla furia dell’acqua. I lavori proseguiranno anche per tutta la giornata di oggi». E intanto l’Anas annuncia che oggi alle 18 riaprirà il tratto del Lotto 0 tra le uscite Teramo Centro e Teramo Ovest, quello inaugurato lo scorso 29 ottobre. L’Anas da ieri mattina ha chiuso il tratto in questione per permettere la posa in opera di un giunto trasversale in prossimità dello svincolo di Teramo Centro. Venerdì la rampa di uscita era stata chiusa fino al tardo pomeriggio per l'esecuzione di alcuni lavori di preparazione, mentre ieri è scattata invece l'interdizione al traffico dell'intero tratto. E ieri mattina i tecnici dell’Anas e quelli del Comune hanno fatto un sopralluogo su una grossa voragine che, dopo l’ondata di maltempo, si è aperta sulla strada che dalla chiesa di Cartecchio porta alla Gammarana, sotto allo svincolo dell’A24 (nella foto postata sul sito I due punti). Secondo i tecnici non ci sarebbe nessun allarme. Ma intanto il maltempo scatena le polemiche per la mancanza di fondi. Ne è una dimostrazione la lettera che il sindaco di Torricella Daniele Palumbi scrive alla Provincia per denunciare le decine di frane sul suo territorio e il fatto, ancora più grave, che «le ditte esterne si sono rifiutate di eseguire questi ulteriori lavori di somma urgenza a causa del mancato pagamento dei lavori eseguiti da oltre due anni, nell’alluvione del marzo 2011». Scrive il primo cittadino che, a causa delle strade danneggiate ha dovuto sgomberare due famiglie, «ci siamo immediatamente attivati per riaprire le numerose frane su molte frazione del territorio, ma purtroppo gli interventi di riapertura eseguiti solo con le nostre maestranze e con i nostri mezzi procedono a rilento, con grande difficoltà e con uno sforzo disumano degli operai. Per cui è bene che l’assessore provinciale Romandini si preoccupi di stimare questa ultima emergenza, però oltre a fare annunci sarebbe opportuno in via prioritaria rimborsare a tutti i Comuni i soldi già spesi nel lontano marzo 2011».