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Pescara, 16/05/2025
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Data: 18/11/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Mazzette alla Regione Abruzzo - Tangenti e champagne, De Fanis dal gip Concussione, truffa aggravata e peculato i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica

PESCARA «Lo rifarei cento volte». Lo ha detto ieri pomeriggio Andrea Mascitti davanti alle telecamere di Agorà, il programma condotto da Massimo Giletti in onda su Rai 1, dopo quelle di «Servizio pubblico», di michele Santoro. È stata la denuncia dell’imprenditore a rompere il velo di omertà su un giro di presunte tangenti legate all’erogazione dei fondi per la cultura, e a dare il via all’operazione «Vate», che ha portato agli arresti domiciliari l’ex assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis e la sua segretaria, Lucia Zingariello. Obbligo di dimora, invece, per Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione, ed Ermanno Falone, rappresentante dell’associazione «Abruzzo Antico». tutti e quattro gli indagati questa mattina compariranno davanti al gip del tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco per rispondere alle domande del magistrato. I reati ipotizzati dalla Procura, a vario titolo, sono quelli di concussione, truffa aggravata e peculato. A eseguire le ordinanze cautelari gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, ai quali Mascitti si era rivolto per denunciare le richieste di denaro, camuffate grazie a un giro di fatture gonfiate. L'indagine è coordinata dal procuratore capo della Procura della Repubblica, Federico De Siervo, e dal sostituto Giuseppe Bellelli. L’attenzione della Procurasi concentra sull'erogazione dei fondi per gli eventi legati alla celebrazione dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d'Annunzio. Ed è indagando su questo filone che la Procura ha intercettato la telefonata, ormai famosa, tra De Fanis e la sua segretaria. L’assessore, a torimno per il Salone del Libro, si vanta di aver offerto una bottiglia di champagne da 130 euro, pagandola con la carta della Regione. «A me piace fare così. Purtroppo - commenta - chi nasce signore e dispendioso è così». Già, signori si nasce. Anche Totò lo sosteneva nel 1960: «Lo sa cos'è questo circolo, lo vuol sapere cos'è? Ebbene glielo dico: è un letamaio, sì un letamaio! Insisto! E non gliel'ho detto prima lo sa perché? Perché sono un signore e signori si nasce; e io lo nacqui, modestamente»!

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