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Pescara, 16/05/2025
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Data: 19/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Troppo rumore, sigilli al parcheggio Tir. Via Tirino, la diatriba tra i residenti e l’azienda di trasporti Fas finisce con il sequestro preventivo dell’autorimessa

PESCARA I Tir sono troppo rumorosi e il gip mette i sigilli all’autorimessa di via Tirino dove da almeno tre anni andava avanti la diatriba con i residenti. A farne le spese è la ditta Fas srl che da quarant’anni opera nel settore trasporti, dando lavoro a 180 persone e ad altre 200 nell’indotto, tra fornitori, elettrauti, meccanici e aziende satelliti. Una realtà importante per l’Abruzzo (Fas lavora per Fater, Ico e per le principali aziende della Val Pescara) che da ieri ha dovuto svuotare l’autorimessa di via Tirino, al confine con San Giovanni Teatino, mettendo in strada, prima che fosse notificato il decreto di sequestro preventivo a firma del gip Maria Michela Di Fine, un centinaio di Tir. «Per noi è un disagio enorme», spiega il titolare dell’azienda Nicola D’Arcangelo, sott’accusa per disturbo del riposo delle persone, «non solo per la dislocazione dei mezzi, che finiranno sparsi lungo le strade, ma per la sicurezza stessa delle merci che trasportiamo. Lo so, parliamo di bisonti della strada, e mi rendo conto benissimo che non è la cosa migliore che passino davanti a scuole e asili. Ma proprio per questo, e in virtù dei disagi lamentati dai residenti, è da tre anni che, da quando è stato fatto il nuovo sottopasso di via Tirino, si sta cercando di trovare una soluzione che metta d’accordo le esigenze di tutti. Io stesso ho chiesto un’area dove delocalizzare il nostro autoparco, con riunioni perfino in Prefettura. L’obiettivo era quello di riuscire a trovare un terreno sem abbandonato da trasformare in autoporto non solo per noi ma anche per le altre attività del settore. Ma niente. E oggi a farne le spese sono io e le oltre 300 famiglie che vivono grazie a questa azienda. È chiaro che a caldo, di fronte ai sigilli», si sfoga l’imprenditore, «ti viene la voglia di mettere in mobilità le persone e magari fare come tanti che fanno assumere gli autisti dalle società interinali romene o bulgare. Ma la verità è che io sono da 40 anni sulla breccia, ho sempre messo tutti in regola, ho sempre pagato le tasse, al Comune ho regalato perfino il terreno per fare il marciapiede e adesso ricevo questo trattamento: è vero, faremo un lavoro scomodo, ma sempre un lavoro è». La speranza, adesso, è che questo provvedimento diventi lo spunto per portare alla soluzione definitiva del problema che riguarda i lavoratori, ma anche i residenti che abitano intorno all’autorimessa dei Tir e che da tempo di lamentano per i rumori, soprattutto notturni, provocati dal movimento dei mezzi pesanti. «La prima cosa che ho fatto», spiega l’imprenditore, «è stata quella di rivolgermi all’associazione industriali che cercherà di mettere intorno a un tavolo le istituzioni. Di certo va sospeso al più presto questo sequestro che è comunque un sopruso». Un provvedimento che arriva dopo l’accertamento fonometrico dell’Arta che un anno fa rilevò un costante superamento dei limiti delle immissioni sonore sia di giorno che di notte, e a fronte delle continue segnalazioni e lamentele dei residenti. «Un provvedimento abnorme», commenta invece l’avvocato Stefania Frullini, legale di D’Arcangelo, «perchè il rumore contestato all’azienda non supera la soglia di normale tollerabilità». Di qui l’istanza di dissequestro che l’avvocato si prepara a presentare al Tribunale del Riesame.

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