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Pescara, 16/05/2025
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Data: 20/11/2013
Testata giornalistica: Prima da Noi
Pescara. Troppo rumore, rimessa tir sotto sequestro in via Tirino. «Basta, ora ce ne andiamo. Sempre piu’ difficile il lavoro di un’impresa di autotrasporto»»

PESCARA. I tir sono troppo rumorosi e scatta il sequestro preventivo per l’autoparco Fas Srl di via Tirino che opera da 40 anni nel settore.
I residenti della zona hanno presentato vari esposti negli ultimi anni lamentando rumori molesti durante la notte e la procura ha concordato con chi protestava: troppo rumore, scattano i sigilli.
Incredula la società che sostiene che si sia fatto un altro passo indietro nella gestione di un vecchio contenzioso.
«La FAS S.r.l», spiega il segretario regionale della Federazione autotrasportatori italiani Carlo Antonetti, «opera ormai da 40 anni sul territorio assicurando lavoro ad oltre 300 famiglie tra dipendenti e Aziende satelliti, senza considerare l’indotto, concessionari, officine, lavaggi, ecc.. Un fortissimo disagio ha arrecato l’azione di sequestro all’organizzazione dell’Impresa, in merito all’impossibilità, d’ora in avanti, di tenere sotto controllo il proprio intero parco veicolare in ragione della sicurezza dei mezzi, della merce a bordo e della gestione operativa degli stessi».
Già la Fas, precedentemente, per venire incontro alle richieste dei cittadini, aveva posto in essere correttivi nella gestione dell’autoparco e ridotto drasticamente l’attività sul piazzale sequestrato ma, probabilmente questo non è bastato ed ora l’Impresa sta valutando la possibilità di delocalizzare sede, magazzini e piazzali in siti «meno ostili».

La società tiene in considerazione anche la possibilità di una delocalizzazione, per la quasi totalità delle attività, in siti fuori dal territorio nazionale, così come già attuato da altre Imprese.
La Fas negli anni passati aveva tentato l’apertura di tavoli tecnici con le amministrazioni territoriali, per definire la possibile migrazione dei mezzi pesanti verso spazi non ingabbiati nel tessuto urbano, cresciuto nel tempo intorno ai vecchi siti.
«E’ chiaro», dice Antonetti, «che un’Impresa di autotrasporto non può certo considerare spese di acquisto esorbitanti solo per parcheggiare i propri mezzi, ecco la necessità degli incontri avviati che non hanno però sortito risultati confortanti. Oggi il sequestro dell’autoparco e domani? L’incertezza non aiuta le poche imprese rimaste a superare questo particolare momento ed a rischio sono i posti di lavoro e la perdita di commesse. Qualcuno può pensare di spostare o mettere sotto sequestro l’aeroporto e la stazione ferroviaria di Pescara per superamento, anche se temporaneo, dei limiti di rumorosità da parte dei mezzi utilizzati? L’azione, a nostro avviso, ci sembra eccessiva e l’apertura di un tavolo tecnico con le Amministrazioni e gli Enti preposti ci sembra auspicabile. Intanto troverete sparsi sul territorio i mezzi dell’impresa e per questo eventuale disagio si scusa».

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