L'assemblea dei dipendenti alla Sala Chiamata ha respinto l'ipotesi di rientrare al lavoro: anche giovedì senza mezzi pubblici. Non convince la posizione del sindaco che ha dichiarato che "ognuno dovrà fare la sua parte": probabili quindi nuovi contratti di solidarietà e riduzione degli stipendi. La cronaca della giornata
"Fino al termine del 2014 l'Amt rimarrà in mano pubblica". E' la promessa fatta dal sindaco. Parole che allontanano l'ipotesi di privatizzazione dell'azienda dei trasporti ma non cancellano le preoccupazioni dei lavoratori perché Marco Doria non nasconde che nello stesso anno l'azienda deve trovare un equilibrio economico e quindi "sarà necessario un nuovo accordo con i lavoratori dove ognuno dovrà fare la sua parte", frase che i lavoratori hanno letto con timore, neppure troppo velato, che per loro sono in arrivo altri sacrifici: nuovi contratti di solidarietà e riduzione degli stipendi. E infatti l'assemblea della Sala Chiamata dice di no, non si rientra al lavoro: altre 24 ore di sciopero per giovedì, dopo il fallimento di un altro incontro in prefettura.
La dichiarazione del sindaco sulla tenuta pubblica dell'azienda non sblocca il muro contro muro tra sindacati e azienda che anche oggi ha bloccato i bus in rimessa e ha paralizzato la città fra cortei e blocchi improvvisati.
Sopraelevata bloccata, assemblea in piazza - Nel primo pomeriggio la Sopraelevata è rimasta chiusa per un'ora all'altezza dello svincolo di via Madre di Dio, e così corso Saffi, ma rientrando verso il centro, un'improvvisa assemblea in piazza Dante, conclusa con una votazione per alzata di mano, ha fatto sì che passasse la decisione di sospendere i blocchi e rimandare ogni decisione per la prosecuzione dello sciopero ad una nuova assemblea, indetta per questa sera. Alcuni sindacalisti hanno ribadito che solo con la garanzia di una patrimonializzazione concreta che allontani ogni ipotesi di privatizzazione smetteranno le agitazioni e torneranno al lavoro.
In corteo per la città - Stamani gli autisti e i lavoratori dell’Amt, dopo essersi riuniti in assemblea nelle rimesse, presidiate tutta la notte, hanno inscenato da ponente e dalla Valbisagno, nuovi cortei diretti verso la sede della Regione in piazza De Ferrari dove hanno incontrato l'assessore ai trasporti Enrico Vesco; alcuni hanno bloccato per breve tempo i caselli autostradali di Genova Est e Genova Ovest. Pesantissimi disagi in città nel corso della mattina, anche per la pioggia; anche se sono state spente le telecamere che controllano le corsie preferenziali, ci sono state code lungo tutte le principali direttrici.
Bus "solidale" in Valbisagno - Per ovviare parzialmente ai disagi degli abitanti della Valbisagno, che non è dotata di collegamenti ferroviari diversamente dalla fascia costiera cittadina tra ponente e levante e dalla Valpolcevera, i comitati della vallata e le associazioni dei consumatori hanno deciso, autotassandosi, di mettere in campo un sistema di trasporto di emergenza con un pullman da 45 posti che tra le 7 e le 10 del mattino e dalle 16 alle 20, fa la spola tra Molassana e la stazione Brignole.
Multe contro l'inosservanza della precettazione - Ignorata, così com’era già avvenuto ieri, la precettazione firmata dal prefetto Giovanni Balsamo, benchè l'ammontare delle eventuali multe per il mandato rispetto dell'ordinanza sia passato dai 250 euro del primo giorno ai 500 del secondo.
Consiglio comunale ancora sospeso - Ancora sospeso il consiglio comunale dopo che ieri la Sala Rossa è stata occupata per sei ore dai lavoratori, protagonisti di un acceso scontro, che ha rischiato anche di degenerare, con il sindaco Doria e la giunta.
Renzi rinuncia al dibattito a Genova - Per la difficile situazione in città il candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi ha annullato già ieri sera il suo incontro in vista delle primarie previsto per oggi pomeriggio al Teatro Modena. Uno striscione ironico "Renzi assente ingiustificato come farai a guidare lo stato" ha aperto il corteo di stamani, mentre un altro esprimeva la solidarietà dei lavoratori genovesi alla Sardegna colpita dall'alluvione.
Fallito l'incontro in Regione - E anche l'incontro con l'assessore regionale ai trasporti enrico Vesco è finito in un nulla di fatto. Vesco ha spiegato ai sindacati il lavoro svolto dalla Regione e ha ribadito che "in base alla legge, per Amt la proroga del contratto di servizio è di fatto automatica, anche perché il Comune ormai non avrebbe più la possibilità di indire la gara: "Il Comune ci ha chiesto di metterglielo per iscritto - ha detto Vesco - mi sembra eccessivo, ma lo faccio al più presto, tutto pur di contribuire a risolvere la situazione". A questo punto lo ha interrotto il segretario della Faisa-Cisal, Andrea Gatto: "Noi non abbiamo tempo da perdere, ci dici se la Regione fa qualcosa per Amt o no?". Vesco gli ha ribattuto che "se sono le risorse che volete non posso darvele". L'assessore non ha fatto in tempo a finire la frase che i sindacalisti se ne sono alzati e hanno lasciato l'aula.
Assemblea in piazza Dante - Un gruppo di manifestanti si è riunito invece in piazza Dante sotto la sede della tv Primocanale, per contestare alcune dichiarazioni messe in onda dall'emittente. Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal direttore Luigi Leone e in diretta hanno ribadito la loro contrarietà alla privatizzazione dell'azienda. "Se arriva un privato - hanno detto tra l'altro - state sicuri che verranno ridotti i lavoratori e di conseguenza il servizio, che già oggi è al limite, come tutti i viaggiatori possono constatare quando prendono un autobus strapieno".