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Data: 21/11/2013
Testata giornalistica: Il Secolo XIX
Amt, lo sciopero continua. Il sindaco parla del futuro dell’azienda: «I conti devono arrivare in ordine a fine 2014. Servono ancora sacrifici dei lavoratori» (Guarda il video)

Genova - La decisione dei lavoratori Amt, questa sera nella riunione convocata alla sala Chiamata, è estrema: lo sciopero continua anche giovedì. Blocco totale degli autobus per il terzo giorno. Il voto è stato praticamente unanime, con un solo astenuto.

Prima della decisione, il sindaco aveva indetto una conferenza stampa per chiarire l’ipotesi di privatizzazione della società partecipata che gestisce il trasporto pubblico: «Per il 2014 non ci sarà una gara d’appalto per l’alienazione di quote pubbliche di Amt». L’azienda pertanto resterà pubblica anche per il prossimo anno. Sulla patrimonializzazione Doria ha detto che «potrà esserci solo contestualmente».

«Il Comune lavora su un progetto complessivo per le sue aziende - ha proseguito Doria - che non parla di vendite o svendite ma si sforza di individuare le specificità di ciascuna e di adottare i conseguenti provvedimenti. Oggi ho parlato con il presidente della Regione, Claudio Burlando, sui tempi di entrata in funzione della nuova legge regionale che disciplinerà il settore del trasporto pubblico in Liguria e ho avuto conferme sui tempi sulle volontà che condividiamo».

Il sindaco precisa quindi che «Amt deve arrivare in salute al 31 dicembre 2014, in grado di vivere, non fallire e svolgere il proprio servizio con questa nuova prospettiva: l’azienda diventa parte di un progetto in cui è attiva, a questo ci dedicheremo, con la precondizione che non fallisca».

«Come azionisti - ha proseguito - abbiamo il dovere di non bruciare risorse pubbliche per sanare falle di bilancio. I costi dell’azienda non possono aumentare in modo non compatibile con l’equilibrio. Erodere il capitale sociale? Non si può, si finisce in Tribunale».

Per salvare l’azienda dal fallimento, nuovi sacrifici ai lavoratori di Amt - l’azienda di trasporto pubblico genovese - saranno chiesti dal Comune di Genova nel 2014, dopo gli 8 milioni di euro di contributi straordinari dei dipendenti del 2013, ha detto il sindaco.

I sacrifici sono la condizione per salvare l’azienda e traghettarla in mano pubblica fino al primo gennaio 2015, quando sarà attivato il nuovo servizio regionale integrato di Tpl. Perciò il sindaco Doria ha chiesto ai sindacati Amt di «avviare assieme una trattativa» e ha detto che «il Comune è pronto a confermare il suo sostegno (nel 2013 ha versato oltre 30 milioni nelle casse di Amt, ndr) dopo aver lavorato su risparmi nel bilancio». Il primo cittadino ha infine ribadito «che non è sua intenzione far leva sulle tariffe per affrontare i problemi di bilancio di Amt».

La giornata di protesta

Hanno percorso la città in lungo e in largo, divorando una dozzina di chilometri sotto la pioggia, per ribadire il proprio no ad o gni ipotesi di privatizzazione. Siamo a Genova, secondo giorno di sciopero selvaggio dell’Amt (partecipata comunale che si occupa di trasporto pubblico) che paralizza il già caotico traffico cittadino. Partiti alla spicciolata dalle rimesse, i lavoratori in corteo sono arrivati in tarda mattinata nel centro del capoluogo ligure con un carico di rabbia e delusione.

Prima tappa la sede della Regione, dove i rappresentanti sindacali hanno incontrato l’assessore al lavoro e ai trasporti, Enrico Vesco. «Non abbiamo avuto alcuna risposta», tuona il sindacalista Andrea Gatto (Faisa-Cisal) che ha lasciato il tavolo dopo pochi minuti. «Il tema centrale della protesta - ribatte Vesco - riguarda aspetti economici a cui non siamo in grado di dare risposte. A fatica per il 2014 abbiamo garantito le stesse risorse del 2013 per il trasporto pubblico».

(Nel video, i lavoratori Amt in Regione)

La protesta si sposta di qualche centinaia di metri, sotto la sede di una tv locale, accusata di aver definito i lavoratori «dei privilegiati». Momenti di tensione con la polizia, schierata in tenuta antisommossa all’ingresso. Volano spintoni, con gli agenti che respingono i manifestanti. Il corteo defluisce verso la sopraelevata - principale arteria di scorrimento genovese - e scatta un altro blocco del traffico che spezza in due la città.

Dopo un’ora si chiude la manifestazione, tutti a casa e appuntamento all’assemblea serale. Sul fronte politico, invece, tra Comune e Regione i telefoni restano «bollenti».

I sindacati: «Ci spiace per i disagi, ma la protesta va avanti»

«Bisogna trovare una soluzione, bisogna trovare una soluzione» ripetono come un mantra a Palazzo Tursi, sede dell’amministrazione comunale. In serata il sindaco di Genova, Marco Doria, presenta alla stampa la sua «ricetta», frutto di una lunga giornata di consultazioni. «Per il 2014 - ha detto - non ci sarà una gara d’appalto per l’alienazione di quote pubbliche di Amt». In parole povere la società resterà pubblica per altri 13 mesi.

«Il Comune lavora su un progetto complessivo per le sue aziende - ha proseguito - che non parla di vendite o svendite. Amt deve arrivare in salute al 31 dicembre 2014, in grado di vivere, non fallire e svolgere il proprio servizio, con una nuova prospettiva derivante dall’entrata in vigore della legge regionale che disciplina l’intero settore».

Ai lavoratori sono chiesti nuovi sacrifici, dopo gli 8 milioni di euro di contributi straordinari del 2013. Il Comune farà la sua parte, dopo aver versato nelle casse dell’Amt oltre 30 milioni nell’ultimo anno. Un boccone difficile da mandare giù per i manifestanti pronti a nuove azioni di protesta. Intanto, dopo l’«occupazione» della Sala Rossa di ieri, si parla anche di Consiglio comunale a porte chiuse. «La politica in ostaggio? Io non mi sento ostaggio di nessuno» risponde secco Doria.

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