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Pescara, 16/05/2025
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Data: 22/11/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
L’Aeroporto d’Abruzzo perde il 30% dei voli Enac riduce il controllo del taffico aereo da 24 a 16 ore

Dopo la cancellazione del volo postale l’aeroporto di Pescara deve confrontarsi anche con «l’impresenziamento». Un termine decisamente poco elegante, anzi sgradevole, che sta a significare la riduzione della presenza degli operatori addetti al controllo del traffico aereo. Dalle 24 ore garantite oggi si passerà alle 16 del futuro prossimo. Circostanza questa, che si tradurrà in un ulteriore impoverimento dello scalo, con il taglio del 30% dei voli. «Mentre ci si preoccupa di mantenere gli standard necessari allo status di infrastruttura strategica nel Piano aeroportuale nazionale, per l’aeroporto d’Abruzzo,che ha già subito l’azzeramento del traffico commerciale e la cancellazione del volo postale, si prospetta l’ennesimo ridimensionamento - dicono le segreterie regionali di Filt, Fit, Uilt e Ugl Trasporti - questa volta a opera dell’Enav, la società che gestisce il controllo del traffico aereo» . In pratica, il colpo di grazia per l’aeroporto. «Attualmente il controllo del traffico aereo è garantito per l’intera giornata solare, in gergo H 24. Il piano prospettato dall’Enav attraverso prevede si riduca a 16 ore giornaliere, ovvero, nemmeno lo stretto indispensabile per garantire gli attuali voli: è proprio vero che la politica dei trasporti non la fa chi ne ha responsabilità politica e amministrativa ma è nelle mani delle società di settore che vi operano». I sindacati registrano anche « lo strano silenzio della Saga su questo tema. La società di gestione dell’Aeroporto d’Abruzzo - concludono - è certamente a conoscenza delle scelte portate avanti dall’Enav, ma non si intuisce come non alzi la voce tenuto conto di quanto queste siano deleterie non solo per lo sviluppo dello scalo, ma anche per quella che è ad oggi l’esigenza operativa legata agli attuali voli». Alle preoccupazioni dei sindacati si uniscono quelle di Armando foschi, consigliere comunale di Officina Italia. «Il mio grido di allarme, lanciato due mesi fa, - afferma -è rimasto inascoltato e oggi veniamo a sapere che c'è la possibilità, dal primo gennaio o dal primo marzo prossimi, di una riduzione della operatività». Foschi stigmatizza il fatto che «nessuno abbia mosso un dito in Regione, alla Saga e tra i parlamentari», e non condivide e che si «cerchi di far decollare l'aeroporto dell'Aquila e, nello stesso tempo, di far chiudere quello di Pescara sul quale sono stati investiti piu' di 60 milioni di euro».

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