PESCARA L’appello lanciato qualche settimana fa sul ridimensionamento dell’aeroporto d’Abruzzo non è stato raccolto e l’Enac, Ente aviazione civile, si appresta a passare alle vie di fatto: dal primo gennaio (o dal primo marzo) lo scalo pescarese corre il pericolo di venire declassato. La sua operatività non sarà più di 24 ore al giorno, bensì di 16. Questo vuol dire che la notte chiuderà dalle ore 22 (o in alternativa dalle 23) fino alle 6 (o alle 7 di mattina) con la conseguente cancellazione dei voli e rivisitazione degli attuali orari. Per il consigliere comunale di Pescara Armando Foschi, che da tempo segue le vicende dell’aeroporto, è a rischio il 30% dei voli. Per i sindacati – Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Ugl trasporti – si tratta di una beffa annunciata per lo scalo considerato l’assenteismo della politica «mentre», fanno notare, «ci si preoccupa di mantenere gli standard necessari al mantenimento dello status di infrastruttura strategica nel Piano aeroportuale nazionale». «Mi auguro che non si perda più altro tempo e si lavori, collegialmente, per assicurare l'orario operativo di almeno 18 ore, dalle 6 alle 24», propone Foschi.