Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare il varo del decreto per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa, perché il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce. La misura infatti non potrebbe essere varata in quanto serve una lettera formale dell’Eurotower. Lo slittamento è dovuto anche alla richiesta del ministro dell’Agricoltura e al nodo relativo alla cancellazione della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli.
«FATTO FORMALE»- «Il rinvio è solo formale, per una questione tecnica», dice il presidente del Consiglio Enrico Letta. «Chiuderemo martedì l’iter legato ai due decreti dell’Imu e sulle quote di Bankitalia», aggiunge . « «Le banche - dice il premier - saranno toccate da entrambi i provvedimenti e quindi» occorre, per quanto riguarda il tema della rivalutazione delle quote di Bankitalia, è necessario il parere della Bce che arriverà nelle prossime ore» . Per gli acconti fiscali «si sposterà la tempistica dal 30 novembre al 10 dicembre».
LE DISMISSIONI - Il governo ha poi annunciato un primo pacchetto di dismissioni da 10-12 miliardi che prevede, tra l’altro, cessione di quote di controllo e non di controllo di alcune società e la cessione del 3% di Eni senza discesa sotto il 30%, con un’operazione di buyback. «Abbiamo intenzione di intervenire su alcune partecipazioni, dirette e indirette, con la cessione al mercato di quote non di controllo tranne che per Sace e la parte commerciale di Grandi Stazioni», ha detto Letta annunciando che si tratta di Stm, Enav, Fincantieri, Cdp Reti, Tag.
PDL ALL’ATTACCO - « I continui rinvii del governo non sono un buon segnale. Famiglie e imprese hanno bisogno di certezze e rimandare alla prossima settimana il decreto che abolisce il pagamento della seconda rata Imu certamente non lascia tranquilli», dice Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. «Sarebbe in ogni caso assurdo far pagare questa tassa iniqua a un settore ampiamente vessato e in gravissime difficoltà. Sul fronte economico, resta comunque un clima d’indecisione e d’incertezza che rende in salita il cammino anche della legge di stabilità. Ancora non abbiamo avuto, ad esempio - prosegue -risposte definitive sulla tassazione per la casa, il che rende l’esecutivo poco credibile».
LE IMPRESE - «Uno slittamento necessario, per evitare un inaccettabile dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l’Imu sui terreni e i fabbricati strumentali all’attività agricola», dice invece la Coldiretti. «Le imprese - sottolinea - hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione. Si tratta di non mettere in crisi un intero sistema produttivo».
IL SALDO - La decisione provoca la reazione dei Caf, secondo i quali non è possibile aspettare ancora le delibere dei Comuni sull’Imu per calcolare il saldo. Così per superare tale «insostenibile situazione» la Consulta dei Caf ha deciso di fissare al 15 novembre il termine per stabilire le delibere da prendere a riferimento per il pagamento del saldo Imu.