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Data: 23/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Genova paralizzata, la protesta dilaga. Sciopero ad oltranza degli autisti dei bus contro la privatizzazione. Arriva Grillo, contestato. (clicca qui per esprimere la tua solidarietà ai lavoratori di Amt)

ROMA La battaglia degli autisti dei bus di Genova diventa un caso nazionale. La rabbia dei 2mila dipendenti dell’Amt che da cinque giorni scioperano contro l’ipotesi di privatizzazione della loro azienda alle prese con un buco di otto milioni di euro sta creando un effetto domino in tutta Italia. E ieri, alle 13, nel corteo dei «colletti azzurri», che per l’ennesima volta ha percorso le vie del centro storico, è piombato Beppe Grillo. «Sfilo con voi, è una lotta giusta. Questo è un punto di non ritorno. Il trasporto pubblico deve essere finanziato - ha detto il leader del Movimento 5 Stelle che è stato anche contestato dai lavoratori che gli hanno gridato di stare in fondo al corteo -. Si stanno svendendo tutto. Sarà una lotta all’ultimo sangue». Lo sciopero di Genova sta dunque diventando una sorta di vertenza nazionale. Ieri una delegazione di lavoratori dell’Atac di Roma ha partecipato all’assemblea a Genova, ma messaggi di solidarietà sono arrivati dai colleghi di Napoli, Milano e Livorno. Chiare le parole del leader della protesta, Andrea Gatto della Faisa-Cisal: «Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia. Ora devono essere i sindacati generali a diffondere le fiamme nelle altre città». Intanto però nel capoluogo ligure lo sciopero va avanti ad oltranza, nonostante le precettazioni del prefetto e dopo la rottura delle trattative con il sindaco Marco Doria che, inascoltato, continua a sgolarsi dicendo che «il Comune non vuole privatizzare l’Amt». Anche ieri la paralisi del servizio pubblico è stata totale. A niente è valsa la notizia che la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio e che il Garante degli scioperi ha annunciato sanzioni. Genova per il quarto giorno consecutivo è rimasta paralizzata. Sfinita. Entrate della metropolitana sbarrate, nessun autobus è uscito dalle rimesse. Migliaia di genovesi sono rimasti a piedi con un’esasperazione che rischia di degenerare in una rabbia di tutti contro tutti. Questo lo scenario, mentre nelle strade del centro ripartiva il corteo degli autisti che, di prima mattina si sono riuniti in assemblea nella sala Chiamata del Porto, poi si sono spostati in Regione dove i rappresentanti sindacali hanno incontrato il Governatore, Claudio Burlando. Infine, alle 17,30 sono andati in corteo in Prefettura dove si è aperto un tavolo tecnico tra il Comune, la Regione, l’ad dell’Amt e i sindacati per trovare una via d’uscita. E poco prima che l’incontro iniziasse, l’arcivescovo di Genova, monsignor Bagnasco ha lanciato una sorta di appello: «Lo sciopero che sta paralizzando la città deve suscitare una riflessione da parte dei responsabili sia nazionali che locali, perché il lavoro di tante famiglie non vada in fumo. Perché senza lavoro, non c’è dignità». La situazione economica dell’Amt rimane comunque precaria e il rischio di fallimento è concreto. Mancano 8 milioni di euro per mettere in sicurezza l’azienda nel 2014, ma per salvare l’Amt nel 2012 il Comune di Genova ha versato nelle casse della «partecipata» 28,9 milioni di euro e nel 2013 lo stanziamento è salito a 30,8 milioni. Il sindaco Doria ha spiegato che negli stessi anni «il Comune ha pagato debiti contratti negli anni precedenti di 36,1 milioni di euro all’anno, per un totale di oltre 72 milioni. L’azienda non ha più debiti, ma per garantire la salvezza dell’azienda mancano 8 milioni di euro». La protesta è iniziata giovedì scorso dopo l’approvazione di una delibera che, secondo i sindacati, lascia le porte aperte all’ingresso di soci privati nella società. Ma soprattutto dopo l’incontro con il sindaco che ha chiesto ai lavoratori sacrifici economici per trovare 4 di quei famosi 8 milioni di euro «far quadrare i conti». «Condizioni inaccettabili» ha detto Andrea Gatto. E da quel momento Genova è rimasta a piedi.

Per le multe un euro dai colleghi italiani

Gara di solidarietà per raccogliere fondi a sostegno della protesta dei tranvieri Amt. Sono infatti in arrivo per loro sanzioni da 500 a mille euro per lo sciopero selvaggio che dura da giorni. I sindacati hanno aperto un conto corrente. «Chi vuole sostenerli - spiegano - può mandare un aiuto su un conto di Banca Carige (Iban IT93R0617501400000007120580) ». Ma per pagare le multe previste dal mancato rispetto della precettazione, ai lavoratori Amt potrebbe arrivare un aiuto anche dai colleghi di tutta Italia con un contributo di un'euro. La proposta è stata lanciata da un sindacalista di Atac che ha partecipato alla protesta genovese. «Chiederemo a i lavoratori di versare un euro a testa per aiutarvi a pagare le multe».

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