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Pescara, 16/12/2025
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Data: 25/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Alfano: «Ncd non andrà in piazza il 27». Il vicepremier offre un patto sulle riforme a Letta e Renzi. «Se non ci siamo noi cade il governo»

ROMA Doppio schiaffo di Alfano a Berlusconi, che oggi riunirà i suoi fedelissimi per annunciare il no alla legge di Stabilità e il passaggio di Forza Italia all’opposizione. A tre giorni dal voto sulla decadenza, il vicepremier conferma che il Nuovo Centrodestra voterà contro quella che definisce «una grande ingiustizia». Ma le buone notizie per il Cavaliere si fermano qui perché Angelino, ospite de “l’Arena” su Rai1, dice senza troppi giri di parole che il suo partito non parteciperà alla manifestazione che Forza Italia ha organizzato mercoledì prossimo a Roma per sostenere il Cavaliere. «Non partecipiamo alla manifestazione. Guardiamo al futuro e non siamo coinvolti» taglia corto il vicepremier, che torna a garantire il sostegno al governo anche in caso di decadenza del senatore Berlusconi: «Noi abbiamo fatto una scelta diversa. Visto che tanti esponenti del Pdl sostenevano che alla decadenza doveva seguire la caduta del governo, abbiamo detto che siamo contro la decadenza ma non per lasciare il paese al buio...». Il messaggio è diretto a chi, come Stefania Prestigiacomo, assicura che Forza Italia «non potrà che votare contro una legge di Stabilità che è irricevibile e che scontenta tutti». Ma Alfano non si preoccupa più di tanto di quel che farà Forza Italia e dopo aver dato un contentino al suo ex leader («Berlusconi meriterebbe non i servizi sociali ma di ricevere la grazia») fa un altro strappo ed offre al Parlamento, a Letta e a Renzi un patto. «Usiamo il 2014 per fare cinque cose: riforma della legge elettorale, via il bicameralismo perfetto, tagliare 10 miliardi di spesa improduttiva da destinare al taglio delle tasse sul lavoro, abbattere il debito pubblico, intervenire sulla retribuzione di produttività». L’offerta del vicepremier è accompagnata dalla consapevolezza che solo il suo Nuovo Centrodestra è in grado, a questo punto e con Fi all’opposizione, di garantire a Letta i voti necessari per tenere in vita l’esecutivo. «Se non ci siamo noi cade il governo» sottolinea Angelino, che è perfettamente cosciente del fatto che la golden share, dopo l’8 dicembre, sarà nelle mani del sindaco di Firenze. Ma non per questo pensa che il rottamatore voglia davvero far cadere Letta. «Non credo Renzi voglia fare solo una partita di potere. Se facesse saltare il governo appena arrivato alla guida della sinistra si comporterebbe come un vecchio politico che ha la bramosia di prendere Palazzo Chigi facendo cadere un presidente del Consiglio del suo partito». L’offerta di Alfano a Letta e Renzi non viene presa neppure in considerazione da Berlusconi, che continua ad essere angosciato dai suoi guai con la giustizia. «Manteniamo le preoccupazioni per l’economia e per quanto accade in politica, e anche per la nostra libertà, a causa dell situazione della giustizia con cui abbiamo a che fare» si sfoga il Cavaliere con una telefonata a una manifestazione in suo sostegno che viene trasmessa dal Tg3.

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