PESCARA Il sindaco Luigi Albore Mascia chiuderà la sua legislatura con un premio speciale di 26mila euro. L’indennità di fine mandato compare tra le somme inserite nel bilancio di previsione 2013, che dovrà essere discusso domani in consiglio e approvato obbligatoriamente entro fine dicembre. A questa somma si aggiungono gli stipendi degli assessori della sua giunta, passati dai 549 mila euro complessivi del 2012 a 615 mila euro del 2013: un balzo in avanti di ben 66 mila euro. Il «prospetto degli incrementi voluttuosi» è stato reso noto ieri mattina dai consiglieri comunali del Pd, Moreno Di Pietrantonio, Enzo Del Vecchio e Camillo D’Angelo. Tra i compensi del primo cittadino e dei membri dell’esecutivo, quelli dello staff istituzionale, le spese per il personale di supporto agli organi di direzione politica, il patrocinio e i rimborsi legali, il fondo ripiano perdite delle società partecipate, gli incarichi e le consulenze, si arriva a un totale di 902 mila euro di incrementi rispetto allo scorso anno. Una cifra che cozza con i cosiddetti tagli lineari ai capitoli di spesa sul sociale (575 mila e 400 euro), cultura (572 mila e 750 euro in meno), turismo (173 mila euro) e manutenzioni (564 mila euro) che complessivamente ammontano a 1 milione 884 mila e 900 euro. «In tempi di spending review e di crisi generalizzata», rimarca D’Angelo, «ci saremmo aspettati che il sindaco e i suoi assessori avessero dato il buon esempio, rinunciando fino alla fine della legislatura ai loro compensi. E invece vediamo spuntare in bilancio un’indennità di fine mandato che gli altri sindaci non si erano mai attribuiti prima d’ora: 26 mila euro che invece potrebbero essere utilizzati per le famiglie in difficoltà oppure per le tante associazioni e realtà territoriali che operano ogni giorno per sconfiggere il disagio». I vincoli finanziari e l’assottigliamento dei trasferimenti statali e regionali hanno imposto la diminuzione di una serie di finanziamenti destinati, fino allo scorso anno, a progetti per il sociale, ad attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e alla promozione di eventi culturali. Il fondo da 125 mila euro per il sostegno alle famiglie disagiate, ad esempio, non è stato rifinanziato. Niente contributi al Banco alimentare (meno 50.000 euro), alla Mensa di San Francesco (10.000 euro), alla Laad e On the road (20.000 euro in meno a testa) e alle associazioni Agbe (10.000 euro), Cooperative autogestite ex pazienti psichiatrici (15.000 euro), comunità di Sant’Egidio (5.000 euro), Vides (12.000 euro), Opera apostolica santissimi cuori di Gesù (10.000 euro), Diversi Uguali (17.000 euro), Sclerosi multipla (10.000 euro), Anfass (10.000 euro) e Ananke (8.000 euro). Abbassati anche gli interventi per la Protezione civile e la pubblica incolumità (meno 7.000 euro). «Questo è un bilancio che dovrà essere riscritto completamente», fanno sapere Di Pietrantonio e Del Vecchio, «per quanto possibile cercheremo di intervenire con i nostri emendamenti, pur sapendo che così facendo si dovranno approvare dei debiti fuori bilancio che andranno a incidere sulla prossima amministrazione». Tante anche le decurtazioni alla cultura: all’associazione Flaiano, per il premio internazionale del cinema (taglio di 90.000 euro), al Mediamuseum (meno 15.000 euro) e al centro nazionale di studi dannunziani (meno 15.000 euro). Diminuiti i contributi per l’organizzazione del Festival Dannunziano (meno 45.000 euro), Fondazione Genti d’Abruzzo (meno 92.000 euro), Fondazione Paparella (meno 101.000 euro) ed Ente manifestazioni pescaresi (meno 87.000 euro).