Ultimo miglio per l'approvazione del ddl Stabilità al Senato. In nottata è arrivato il via libera dell'aula del Senato alla fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento sostitutivo della legge di Stabilità. I sì sono stati 171, i no 135. Per ottenere la fiducia ne sarebbero bastati 154. Stamane alle 9,30 nuova seduta dell'aula per la votazione della nota di variazioni al bilancio e la votazione finale del disegno di legge Bilancio. Chiusa una partita a palazzo Madama, se ne apre subito un'altra: nel tardo pomeriggio i senatori voteranno sulla decadenza di Silvio Berlusconi, a seguito della condanna in via definitiva nel processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset.
Lo strappo di Forza Italia
Il passaggio al Senato della manovra 2014, in prima lettura, segna anche un cambio di fase politica, con l'uscita dalla maggioranza di Forza Italia, partito azionista (fino a stanotte) del governo di larghe intese, assiema a Pd e Sc. «Non merita la nostra fiducia», ha detto il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani, annunciando il voto contrario del suo partito. «Questa è la legge di stabilità delle poltrone», aveva detto Silvio Berlusconi in mattinata parlando ai suoi parlamentari, anticipando così il giudizio negativo e il passaggio all'opposizione.
Il Governo Letta perde 71 voti al Senato
Nel pomeriggio di ieri, mentre il Governo poneva la questione della fiducia al maxiemendamento, Forza Italia annunciava la decisione di uscire dalla maggioranza. Complessivamente il Governo Letta perde 71 voti al Senato (i 62 di Forza Italia e 9 di Gal). Per effetto dello strappo di Berlusconi ora il governo ha a Palazzo Madama 167 voti, solo sei in più della maggioranza assoluta (161 voti).
Napolitano, verifica sarà voto fiducia su Stabilità
Nel tardo pomeriggio di martedì, a poche ore dalla scelta di Forza Italia di passare all'opposizione, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, al rientro dal vertice italo-russo di Trieste. «Entrambi - si legge in una note del Colle - hanno preso atto della decisione comunicata dai Presidenti dei gruppi parlamentari di Forza Italia di esprimere voto contrario sulla legge di stabilità su cui il governo ha posto la questione di fiducia. La necessità che ne consegue di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell'attuale governo - continua il Quirinale - sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia».
Le misure nel maxi-emendamento
Tra le misure previste nel maxi-emendamento - stando alle indicazioni fornite dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini - un fondo povertà finanziato con il prelievo sulle pensioni d'oro e, sul fronte riscossione, la possibilità di pagare le cartelle Equitalia senza interessi. Il governo mette sul piatto altri 200 milioni di euro per la deducibilità ai fini Ires dei capannoni industriali, da aggiungere ai 500 milioni di detrazioni per la prima casa, per un totale di 700 milioni. Saranno le risorse risparmiate dalla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti a finanziare il fondo contro le calamità naturali.