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Data: 28/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Funivia per gli impianti da sci In aula il piano contestato

CASTEL DI SANGRO Approda in consiglio comunale il progetto di collegamento funiviario tra il Comune di Castel di Sangro e il bacino sciistico dell’Aremogna. L’iniziativa, all’origine di tante polemiche e contrasti nei mesi scorsi, vedrà per la prima volta un confronto diretto e ufficiale sulla questione tra maggioranza e opposizione. La seduta, fissata per domani alle 19.30, tra i vari punti all’ordine del giorno, prevede infatti anche l’esame del collegamento funiviario tra la stazione di Sant’Ilario, sulla Statale 17, e gli impianti sciistici dell’Aremogna secondo un progetto il cui costo complessivo è stimato in oltre 20 milioni. Per evitare l’insorgere di nuove polemiche il sindaco di Castel di Sangro, Umberto Murolo, chiarisce che quello di domani in realtà è solo un passaggio tecnico obbligato. «Il progetto è sempre lo stesso e sta seguendo il suo iter amministrativo. Il collegamento comunque» ha detto il primo cittadino «si farà solo se tutte le parti interessate dall’iniziativa saranno concordi per la sua realizzazione. La Regione ci ha chiesto dei chiarimenti in merito al cofinanziamento dell’opera che come amministrazione siamo tenuti a dare per evitare di perdere il contributo previsto». Intanto, l’opera è stata anche inserita nel piano delle opere pubbliche 2012-2014 ed è stata attivata una variante al Prg per consentire la fruizione dell’area della stazione. Inoltre la realizzazione dei tre impianti funiviari, è già inserita nel piano di rimodulazione Par Fas 2007-2013 della Regione Abruzzo che per questo maxi progetto ha stanziato ben 17 milioni di euro con l’obiettivo di migliorare la fruizione dei servizi turistici attraverso la creazione di un percorso alternativo ecosostenibile di accesso all’area. Difficile quindi che una volta intrapreso questo cammino si possa poi tornare indietro anche se i fondi stanziati non coprono l’intero costo del progetto che dovrà essere cofinanziato attraverso partner privati. Tante però restano le voci contrarie al collegamento. Nei mesi scorsi, ad esempio, l’associazione ambientalista “Il Nibbio” aveva espresso contrarietà all’iniziativa per la necessità di tutelare un’area di valenza strategica per la frequentazione di specie protette quali l’orso bruno marsicano e la coturnice. Anche per Roccaraso, direttamente coinvolto da questo collegamento, la realizzazione dei tre impianti funiviari potrebbe avere ripercussioni devastanti. Migliorando l’accessibilità al bacino dell’Aremogna con questa iniziativa significherebbe provocare il declino irreversibile di tutte le attività turistico-ricettive del centro urbano di Roccaraso.

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