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Data: 28/11/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, sull’aumento vertice a Palazzo Chigi

ROMA L'aumento di capitale di Alitalia da 300 milioni gira la boa della scadenza dei termini dei diritti di opzione raccogliendo circa 173 milioni, di cui la metà sottoscritti da soci e l’altra metà quale anticipo di garanzia delle banche. Ora si apre, sino a fine anno, il periodo per l’esercizio delle prelazioni.
RACCOLTI 173 MILIONI
Intanto ieri all’ora di pranzo ci sarebbe stata una nuova riunione a Palazzo Chigi: ospiti di Fabrizio Pagani, consulente del premier, sono convenuti i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Poste. La riunione è servita a tirare le somme sull’aumento. E proprio ieri è arrivato l'ok di Gavio: il gruppo di costruzioni, che dopo il prestito obbligazionario non sottoscritto detiene lo 0,5%, ha infatti annunciato che parteciperà all'aumento per una parte superiore alla propria quota, ovvero 4 milioni di euro, che lo porteranno all'1,33% post-aumento, operazione alla quale si può aderire entro oggi. Anche Pirelli ha dato l'ok alla sottoscrizione dei diritti per circa 7,5 milioni. Avrebbero aderito inoltre Marcegaglia, G&C Holding e qualche altro socio minore. Prima della ricapitalizzazione varata dall'assemblea del 15 ottobre, avevano sottoscritto per la propria quota Intesa Sanpaolo (26 milioni), Atlantia (26 milioni), Immsi (13 milioni) e Maccagnani (6 milioni). Ulteriori 65 milioni sono stati versati da Intesa Sanpaolo e Unicredit in un primo tempo a valere sulla loro garanzia di 100 milioni. Adesso, essendo aumentato l’apporto dei soci, è cresciuto anche quello delle due banche. C’è da dire che la delibera presa da Poste Italiane subordina il suo intervento al raggiungimento di una somma almeno di 225 milioni. La società guidata da Massimo Sarmi si è impegnata con una garanzia sull'inoptato di 75 milioni. Una soglia che, comunque, Sarmi è fiducioso che verrà raggiunta.
In generale, c'è comunque ottimismo sulla riuscita dell'aumento, anche perchè le banche impegnate avrebbero operato un pressing insistente sui soci, anche i più piccoli. Senza dimenticare Air France che, ha spiegato il nuovo ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, «non è ancora completamente fuori dallo schema» e ci «sono ancora spazi per fare ragionamenti con loro». Anche perchè, ha sottolineato il presidente del cdg di Intesa Sanpaolo, Gianmaria Gros-Pietro, Alitalia «non può andare avanti da sola».

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