Soltanto la riattivazione della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone, gestita da Rfi, del gruppo Fs ed il ripristino della tratta Lanciano-Castel di Sangro eviteranno che la costruzione in corso della nuova stazione ferroviaria di Castel di Sangro «sia un esempio di irrazionalità e spreco di risorse finanziarie pubbliche». Lo ha sottolineato Gianni Melilla, deputato di Sel, in un’interrogazione rivolta al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, alla luce di un recente servizio de Il Tempo riguardante i dieci milioni di euro, reperiti con fondi Cipe ed investiti per la realizzazione di una stazione che rischia di diventare una sorta di monumento allo spreco. Una stazione che, se resterà senza linee attive e priva perciò di passaggio di treni, sarà condannata di certo all’inutilità. Infatti Castel di Sangro è sede di due stazioni ferroviarie, una gestita dal gruppo Fs, attraverso Rfi e l’altra dalla società Sangritana. È previsto che i lavori di costruzione di uno scalo ferroviario unico si concludano entro l’anno prossimo. «È necessario rivedere la scelta negativa di Rfi di chiudere la relazione ferroviaria tra Sulmona e Carpinone che passa appunto da Castel di Sangro - avverte Melilla - nel contempo bisogna ripristinare la relazione tra Lanciano e Castel di Sangro gestita dalla Sangritana e sospesa da dieci anni». Secondo il parlamentare abruzzese «la scelta di Rfi di insistere sulla chiusura della ferrovia Sulmona - Castel di Sangro - Carpinone priverebbe l’Abruzzo interno montano di un mezzo fondamentale di mobilità che collega due regioni, l’Abruzzo e il Molise, attraversando un territorio ad alta vocazione turistica, sede del più importante bacino sciistico dell’Appennino, tra l’Altopiano delle Cinquemiglia, Roccaraso e Rivisondoli e di due parchi nazionali e di varie riserve naturali regionali e statali». Intanto, per bocca del presidente Pasquale Di Nardo, nei giorni scorsi, la Sangritana ha chiarito che entro due anni saranno ultimati i lavori sulla linea Lanciano-Castel di Sangro e il collegamento tra le province di Chieti e L’Aquila tornerà in funzione. Invece, come osserva lo stesso Melilla, da parte di Rfi e Trenitalia non si danno segnali positivi per il ripristino della Sulmona - Carpinone. Il progetto complessivo, negli auspici degli amministratori locali e della Sangritana stessa, dovrebbe realizzare un collegamento di grande importanza tra l’Adriatico e il Tirreno. È su questo progetto di reale rilancio delle tratte ferroviarie dell’Abruzzo interno che si attende una pronuncia chiara da Regione e Fs e non un ostinato silenzio.