PESCARA «Appena chiuderò il bilancio, che diventa sempre più per cassa e non per competenza, avvierò un'azione legale contro lo Stato per chiedere quanto spetta per legge al Comune di Pescara. È ora di dire basta, non ci stiamo più a prendere botte da tutte le parti». E’ inarrestabile il sindaco Luigi Albore Mascia dopo la decisione del consiglio dei ministri di rimborsare solo a metà il gettito sulla seconda rata dell’Imu. L'abolizione dell’imposta municipale unica rischia di trasformarsi in una beffa per i pescaresi e per i residenti degli altri 600 Comuni italiani dove nel 2013 sono aumentate le aliquote rispetto a quelle standard. In queste città, infatti, l'extragettito atteso sarà risarcito solo per metà dallo Stato, mentre la parte restante dovrà essere pagata dai cittadini. A Pescara bisognerà trovare 5 milioni di euro per il mancato gettito della seconda rata dell’Imu, dopo l’anticipazione di tesoreria pari a 5 milioni e 578 mila euro concessa per la prima rata di giugno. Da Roma arriverà solo la metà dei fondi attesi per ripianare il bilancio, ma Albore Mascia non ci sta a dover mettere le mani in tasca ai cittadini e minaccia di fare causa allo Stato. Oltre all’Imu ci sono anche i 6 milioni di euro, relativi al funzionamento degli uffici giudiziari, che il ministero della Giustizia non ha mai rimborsato all’amministrazione dal 2011 ad oggi. «Siamo alle solite», dice il sindaco, «e toccherà a noi metterci la faccia. Siamo sempre di fronte alla pratica invalsa, messa in atto da tutti i governi, di puntare sempre sui Comuni come esattori per le tasse dello Stato. Purtroppo questo cattivo andazzo di considerarci ancora gabellieri ce lo aspettavamo». Intanto in consiglio comunale, anche ieri, è andata avanti la maratona per approvare il piano triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione 2013. Gli 800 mila euro messi in bilancio dal Comune per il prossimo dragaggio del porto saranno dirottati alla Provincia, che è stata incaricata dal ministero per svolgere il ruolo di stazione appaltante dei futuri lavori di scavo. L’emendamento tecnico è stato approvato con 15 voti a favore. «Per il Comune non c’è alcuna perdita di fondi», hanno spiegato i consiglieri comunali di maggioranza, Armando Foschi e Lorenzo Sospiri, «ma saremo sempre noi a finanziare un’opera che riteniamo fondamentale per la città e che abbiamo voluto con forza». La discussione in aula sui 56 emendamenti è andata avanti fino a tarda sera.