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Pescara, 17/12/2025
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Data: 29/11/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Razzi: solo un esorcista poteva salvare Silvio. Il senatore abruzzese: è stata una giornata triste, ma tutto il mondo ci invidia quell’uomo

PESCARA Senatore Antonio Razzi, come ha vissuto la giornata della decadenza di Berlusconi? «Una giornata molto triste almeno per noi che eravamo in aula. Io sono rimasto di pietra. È una cosa che ha colpito tutti. Dall’estero mi sono arrivati molti messaggi di solidarietà a Berlusconi». Dall’estero? Certo, è un uomo che ci invidiano in tutto il mondo. Non lo credevo, ma io giro il mondo e tutti i leader mi dicono: quando ci porti Berlusconi? Invece noi lo vogliamo mettere in galera». L’aula non ha applaudito alla proclamazione della decadenza. «Sembrava ci fosse un morto in casa. D’altra parte lì c'è stato come un omicidio politico. Berlusconi non lo meritava, e meno male che non è venuto in aula ad assistere, sarebbe stato preso in giro». Molte vostre parlamentari erano in nero, ma non la nostra Pelino che ha distribuito confetti. «Ci voleva un po’ di colore...» Lei era vicino alla Mussolini, che ha attaccato i “traditori”. «Le dò ragione. È capitato a che a me quando sono passato dall’Idv al Pdl. Hanno imbrattato tutti i muri di Pescara contro di me. Ma io ero stato eletto, questi sono stati nominati». È vero che ha portato un esorcista al Senato? «Ma no, era un prete del Molise, è venuto da me e mi ha chiesto se lo facevo entrare. Voleva vedere le votazioni: anche se è prete è amante di Berlusconi». E come è uscita la storia dell’esorcista? «È stato un giornalista, un ragazzetto piccolino, ero col prete alla buvette, mi ha detto: senatore ha per caso portato un esorcista? Magari fosse stato esorcista, gli avrei chiesto di far votare contro la decadenza». È stato alla manifestazione sotto Palazzo Grazioli? «Solo alla fine. È stato commovente vedere Berlusconi scendere dal palco per salutare». Ma erano militanti veri o prezzolati come dice qualcuno? «Veri, verissimi. Ho visto tanti giovani. Molti hanno voluto farsi fotografare con me».

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