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Pescara, 17/12/2025
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30/11/2013
Il Centro
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Mini-Imu, si paga il 40% dell’aliquota maggiorata. I Comuni interessati sono al momento circa 2.700, ma potrebbero aumentare L’Ania: «la “stangata” sulle assicurazioni non si trasferirà sulle Rc auto» |
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ROMA Il governo fa di più e i cittadini un po’ meno: si intesta il 60% della mini-Imu (348 milioni, cioè il 60% della differenza tra quanto pagato con aliquota standard e quanto invece bisognerebbe pagare con aliquota maggiorata) e lascia il restante 40% (non il 50% come ipotizzato) da gestire ai Comuni. Cioè da far pagare ai cittadini. I Comuni interessati sarebbero circa 2.700 (più di uno su tre), anche se il numero potrebbe crescere visto che c’è tempo fino al 9 dicembre per approvare e pubblicare le relative delibere. Ma, conferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, «in sede di esame parlamentare si potrà verificare se è possibile trovare ulteriori risorse per evitare questo problema. Se copriamo tutto, va meglio per tutti». Anche se su banche e assicurazioni, dice, «non si torna indietro». E a proposito di assicurazioni, una buona notizia almeno la fornisce il direttore generale dell’Ania, Dario Focarelli, che esclude che l’aumento fiscale possa tradursi in aumenti sulla Rc auto. Resta però l’intenzione di ricorrere contro la decisione del governo di alzare l’Ires. Mentre i commercialisti annunciano “telefoni bollenti” di contribuenti che iniziano a farsi due conti, e i sindaci continuano a protestare (tra tutti il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che dice: «Sono convinto che ci sarà un ripensamento del governo»), la versione definitiva del decreto prevede che una prima tranche per l’abolizione della seconda rata arriverà a strettissimo giro: 1,7 miliardi a dicembre. Ma i primi cittadini sembrano ignorare questo piccolo passo avanti e sono ancora inferociti. Così come feroce continua a essere il dibattito politico che si trasferisce sulla legge di stabilità che dalla prossima settimana inizia la seconda lettura alla Camera. Il decreto Imu-seconda rata, oltre alla nuova percentuale di pagamento dello Stato, conferma le indiscrezioni: intanto il valore di Bankitalia: è fissato a 7,5 miliardi di euro, il valore massimo della forchetta indicato dal comitato di esperti (5-7,5 miliardi). Ma non è comunque indicato il livello di tassazione alla quale saranno assoggettate le partecipazioni detenute dalle banche. Per quanto riguarda i Comuni che hanno aumentato l’aliquota dell’Imu oltre il valore base deciso dallo Stato, i contribuenti possessori di prima casa dovranno versare entro il 16 gennaio un ammontare pari al 40%. Per coprire tutto è previsto uno stanziamento di 2,16 miliardi (pagheranno banche, assicurazioni e anche Bankitalia). Di questi, una quota pari a 1,7 miliardi verrà attribuita alle amministrazioni comunali entro il 20 dicembre, per coprire il gettito che avrebbero incassato applicando l’aliquota base (4 per mille) e le detrazioni di base (200 euro più 50 euro per figlio). Per quanto riguarda l’Imu agricola si chiarisce che la seconda rata viene abolita per i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti imprenditori del settore, nonché per i fabbricati rurali a uso strumentale. La prima rata invece era stata abolita per tutti i terreni e i fabbricati rurali. E non pagheranno la seconda rata neanche gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibiti a prima casa dagli assegnatari e gli alloggi Iacp. Mentre pagherà chi ha una casa di lusso.
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