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Pescara, 15/12/2025
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Data: 05/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pd, primarie spartiacque. Dal voto di domenica dipenderà anche la corsa alle regionali

PESCARA Tutto in un giorno: la festa dell'Immacolata. Nel Pd abruzzese c'è la consapevolezza che quello che accadrà domenica 8 dicembre per la scelta del segretario nazionale è destinato a segnare la vita del partito e il percorso delle elezioni regionali. Uno spartiacque. Il punto più delicato è proprio questo: soltanto in Abruzzo e in Sardegna le primarie per la successione a Guglielmo Epifani andranno ad interferire con i congressi locali e il voto per la Regione. Il rischio di un ingolfamento è chiaro a tutti. Tra mille incognite.
Intanto, non c'è ancora il decreto che fissa la data del ritorno alle urne, nonostante l'indicazione venuta da una parte dell'Emiciclo sia per l'election day del 25 maggio. Questione non secondaria: se le regionali dovessero tenersi entro il 14 marzo, alla scadenza naturale della legislatura, il Pd sarà costretto a fissare le primarie di coalizione per la scelta dello sfidante di Gianni Chiodi entro gennaio. Se sarà invece confermata la data di maggio, la consultazione si terrà tra la fine di febbraio e i primi di marzo. E qui si apre un'altra partita che riguarda la scelta del nuovo segretario regionale. Ad indicare la data dei congressi territoriali saranno Renzi o Cuperlo, in base all'esito del voto di domenica. Ma sia l'Abruzzo che la Sardegna hanno l'ingombro del ritorno alle urne per la Regione che pone nella classe dirigente del Pd un'altra domanda: è giusto tenere i congressi regionali prima del voto, o è meglio rinviare a dopo? Chi opta per il rinvio lo motiva con la necessità di non sottoporre i propri iscritti alle ennesime primarie, visto che anche la scelta del segretario regionale passerà da una consultazione di base. L'altra corrente di pensiero la vede però diversamente: il nuovo segretario, eletto prima del voto, avrebbe la possibilità di lavorare sul territorio con un effetto trascinamento in campagna elettorale.
Ma il vero paradosso è un altro: a fine legislatura non c'è ancora traccia di candidati del centrosinistra per la sfida con Gianni Chiodi. L'unico ad avere dichiarato le sue intenzioni è Luciano D'Alfonso, mentre persino Carlo Costantini, ex Idv e oggi leader del Movimento139, annuncia un sostanziale passo indietro: «In una conferenza stampa con Leoluca Orlando, a Roma, ho chiesto al nostro movimento di recarsi in massa a votare alle primarie del Pd. Nessuna indicazione per Renzi, Cuperlo o Civati, la scelta e libera. Ma è chiaro che da quello che accadrà domenica nel Pd dipenderanno le nostre scelte future. Questo vale anche per le regionali. Non sono uno "sfascista" e lavoro per costruire: sarebbe da irresponsabile annunciare adesso la mia candidatura a presidente della Regione».

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