Se gli autoferrotramvieri che lavorano in Gtt volevano dimostrare la loro forza e capacità di protestare civilmente contro la decisione della giunta Fassino di vendere il 49% dell’azienda a un socio industriale, ci sono riusciti perfettamente. Alla protesta ha aderito, secondo i sindacati, il 95% degli autisti e dei manovratori. Dato indirettamente confermato da Gtt, che parla di 80% complessivo. Considerato che dei dipendenti di Gtt il 40% è composto da amministrativi, significa che anche la metà degli impiegati non ha lavorato. Insomma, non s’è ripetuto il disastro di Genova. Ma non è finita qui. E sono gli stessi sindacati a dirlo: la delibera di vendita, una volta approvata dal Consiglio comunale, avrà bisogno di altri 2-3 mesi prima di concretizzarsi nella vendita vera e propria. Intanto, un nuovo sciopero potrebbe scattare già giovedì prossimo quando la delibera verrà quasi certamente votata dalla Sala Rossa. Ma altre proteste e manifestazioni seguiranno per fermare la decisione del Comune. Anche un referendum «per far sconfessare dalla città ciò che il Consiglio comunale avrà deciso».